Tomaso Mannoni firma il primo lungometraggio di finzione
“Il sogno dei pastori” arriva nelle sale sarde e italiane.Una storia moderna e poetica, sospesa tra fiaba e commedia dove incantevoli paesaggi sardi custodiscono “Il sogno dei pastori”.
Il lungometraggio d’ esordio nel cinema di finzione del regista cagliaritano Tomaso Mannoni, sarà proiettato questa sera, giovedì 10 ottobre, in prima nazionale, in contemporanea, nelle sale di Cagliari e di Roma. L’appuntamento per i cagliaritani è al cinema Odissea, alle ore 18, e alle 20, 30 e al Notorius alle 17; 19 e 21. Alla prima cagliaritana saranno presenti insieme al regista Tomaso Mannoni, l’attore protagonista Alessandro Gazale e i produttori Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio. Il film resterà in programmazione a Cagliari, per essere poi distribuito nelle sale regionali e italiane.
Tomaso Mannoni arriva alla fiction dopo una carriera da documentarista e unanomination ai Nastri d’argento con “The Wash”.
“Il sogno dei pastori” – un film prodotto e distribuito da Ombre Rosse e Blue Film, sostenuto da Rai Cinema e Sardegna Film Commission, con il contributo del Ministero alla cultura – arriva nelle sale dopo il debutto al Riff- Rome Independent Film Festival, l’invito alla Maddalena per “La valigia dell’attore” la scorsa estate, e la selezione ufficiale al festival di Richmond.
Atmosfere rurali d’antan incorniciano una Sardegna contemporanea dove incombe la crisi del comparto agropastorale. Tra rabbia e disincanto, i pastori, strozzati dal prezzo del latte e dal dramma, sempre attuale, dell’epidemia della lingua blu, pur di trovare una via d’uscita affidano le loro speranze a fantasiose “soluzioni social”.
Tomaso Mannoni, in un gioco di rifrazioni, mette l’accento, con sguardo ironico, su stereotipi e luoghi comuni. Da un lato c’è Ignazio, un burbero Alessandro Gazale nei panni del pastore sardo duro e puro, ormai disilluso; dall’ altra Andrea, uno scafato e truffaldino Fabio Fulco nei panni del turista “continentale”, capace di far quattrini facilmente; tra i due Antonietta, una appassionata eppure pragmatica Astrid Meloni (nel cast della mini serie tv Netflix de Il Gattopardo).
<<Nel Sogno dei pastori ci sono due secoli di lotte – spiega il regista – c’è l’attualità di uno scontro continuo con la burocrazia e la politica. C’è la rabbia del latte versato. Ma l’aspetto documentaristico stavolta resta sullo sfondo>>. Mannoni predilige la dimensione onirica, l’intreccio narrativo che si sviluppa come una commedia classica dove personaggi inizialmente mossi da forze opposte, s’incontrano per un gioco del destino in paese, al bar, nel presente immobile della Sardegna rurale. Come nelle commedie, figure diverse s’incontrano nelle urgenze del presente per sognare insieme il modo di curare un processo economico malato. <<Della commedia classica – aggiunge il regista- “Il sogno dei pastori” ha la semplicità nella quale si muovono personaggi e situazioni, l’ironia come mood, la tecnica dell’imbroglio che capovolge e risolve l’irrisolvibile>>. Un sogno ad occhi aperti, una rêverie che poggia su ottimi interpreti. Ma ancora, la capacità di restituire l’incanto della Sardegna, la dimensione emozionale delle musiche di Mauro Palmas, le suggestioni della fotografia di Matteo De Angelis, la scenografia di Marianna Sciveres.