(Adnkronos) – Una delle più amate e popolari fiction sta per tornare in tv. Il 24 febbraio 2025 ci sarà il primo ciak de 'I Cesaroni', come ha annunciato Claudio Amendola a 'Verissimo', ma "Giulio tornerà da solo", dice all'Adnkronos l'attore. Un dettaglio che potrebbe far pensare all'assenza di Lucia, il personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci.
Sulle nuove puntate massimo riserbo ("Non posso aggiungere altro", dice), ma in attesa delle riprese de 'I Cesaroni', nel futuro di Claudio Amendola potrebbe esserci un prete: "Non l'ho mai interpretato e non dico altro", dice ridendo. Nel frattempo Amendola torna in tv con la seconda stagione de 'Il Patriarca', serie da lui diretta e interpretata che andrà in onda a partire da venerdì 15 novembre in prima serata su Canale 5. Negli episodi si trasforma in Nemo Bandiera, un imprenditore tanto affascinante quanto spietato, che ha costruito il suo impero criminale sotto la copertura dell’azienda ittica 'Deep Sea' da cui gestisce una vasta rete di narcotraffico che gli consente di mantenere il controllo sulla città marittima di Levante. Nei nuovi episodi fa i conti con la fragilità, a seguito della scoperta dell'Alzheimer, diagnosticato nella scorsa stagione. "Da quando ho incontrato questo personaggio – ha detto all'Adnkronos – ogni tanto mi capita di pensare alla perdita dei miei ricordi, sarebbe terribile", dice Amendola che nella sua vita "ho tanti spazi che dedico alla mia memoria. Ogni tanto mi fermo a pensare e a sorridere su determinati ricordi". Secondo il regista e attore la memoria "dovrebbe essere un valore costituzionale, pensate se oggi avessimo un po' più memoria di quello che è stato il '900…". Ne 'Il Patriarca 2' "tutti i nodi vengono al pettine e tutte le porte che abbiamo lasciate aperte le affrontiamo non solo le chiudiamo, alcune le sbattiamo proprio", anticipa Amendola che nota come in una serie crime come questa "la sfida più stimolante sia stata quella di raccontare i rapporti sentimentali, e familiari, come l'amore ritrovato tra Nemo e la figlia Lara (Neva Leoni), che si ingarbugliano ancora di più". E poi ha aggiunto: "Il genere maschile deve imparare a far pace con la propria fragilità, se imparassimo almeno un po' ad apprezzare i nostri lati meno da macho sarebbe un grande passo in avanti. Per questo è importantissimo raccontare uomini con le loro debolezze sullo schermo per far sì che possano riconoscerle, apprezzarle e conviverci. Io amo le mie fragilità e le coltivo, prima non lo facevo. Mi danno l'opportunità di essere più aperto e di avere il beneficio del dubbio su me stesso". Intervistato dall'Adnkronos, Amendola ha anche commentato il presente e il futuro della Roma. "In questo momento – ha detto l'attore – ci vorrebbe un allenatore come Ranieri o Allegri, non solo di grande esperienza ma anche con un carisma internazionale capace di sopperire al vuoto cosmico della società". Claudio Amendola non si è detto dispiaciuto sul nome di Montella, che sta circolando in queste ore: "È uno che conosce molto bene la piazza ed è molto amato".
Sull'esonero dell'allenatore croato Ivan Juric non ha dubbi: "È stato tardivo e sceglierlo è stato uno sbaglio". —[email protected] (Web Info)
Sulle nuove puntate massimo riserbo ("Non posso aggiungere altro", dice), ma in attesa delle riprese de 'I Cesaroni', nel futuro di Claudio Amendola potrebbe esserci un prete: "Non l'ho mai interpretato e non dico altro", dice ridendo. Nel frattempo Amendola torna in tv con la seconda stagione de 'Il Patriarca', serie da lui diretta e interpretata che andrà in onda a partire da venerdì 15 novembre in prima serata su Canale 5. Negli episodi si trasforma in Nemo Bandiera, un imprenditore tanto affascinante quanto spietato, che ha costruito il suo impero criminale sotto la copertura dell’azienda ittica 'Deep Sea' da cui gestisce una vasta rete di narcotraffico che gli consente di mantenere il controllo sulla città marittima di Levante. Nei nuovi episodi fa i conti con la fragilità, a seguito della scoperta dell'Alzheimer, diagnosticato nella scorsa stagione. "Da quando ho incontrato questo personaggio – ha detto all'Adnkronos – ogni tanto mi capita di pensare alla perdita dei miei ricordi, sarebbe terribile", dice Amendola che nella sua vita "ho tanti spazi che dedico alla mia memoria. Ogni tanto mi fermo a pensare e a sorridere su determinati ricordi". Secondo il regista e attore la memoria "dovrebbe essere un valore costituzionale, pensate se oggi avessimo un po' più memoria di quello che è stato il '900…". Ne 'Il Patriarca 2' "tutti i nodi vengono al pettine e tutte le porte che abbiamo lasciate aperte le affrontiamo non solo le chiudiamo, alcune le sbattiamo proprio", anticipa Amendola che nota come in una serie crime come questa "la sfida più stimolante sia stata quella di raccontare i rapporti sentimentali, e familiari, come l'amore ritrovato tra Nemo e la figlia Lara (Neva Leoni), che si ingarbugliano ancora di più". E poi ha aggiunto: "Il genere maschile deve imparare a far pace con la propria fragilità, se imparassimo almeno un po' ad apprezzare i nostri lati meno da macho sarebbe un grande passo in avanti. Per questo è importantissimo raccontare uomini con le loro debolezze sullo schermo per far sì che possano riconoscerle, apprezzarle e conviverci. Io amo le mie fragilità e le coltivo, prima non lo facevo. Mi danno l'opportunità di essere più aperto e di avere il beneficio del dubbio su me stesso". Intervistato dall'Adnkronos, Amendola ha anche commentato il presente e il futuro della Roma. "In questo momento – ha detto l'attore – ci vorrebbe un allenatore come Ranieri o Allegri, non solo di grande esperienza ma anche con un carisma internazionale capace di sopperire al vuoto cosmico della società". Claudio Amendola non si è detto dispiaciuto sul nome di Montella, che sta circolando in queste ore: "È uno che conosce molto bene la piazza ed è molto amato".
Sull'esonero dell'allenatore croato Ivan Juric non ha dubbi: "È stato tardivo e sceglierlo è stato uno sbaglio". —[email protected] (Web Info)