L’urgenza di una azione coordinata e internazionale è più che mai evidente. La pesca, non a caso, rappresenta una risorsa fondamentale per la nutrizione e la sicurezza alimentare di miliardi di persone ma lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, la pesca clandestina, e l’inquinamento stanno rapidamente deteriorando i mari, mettendo al contempo a rischio non solamente l’equilibrio della fauna marina, ma anche il sostentamento di milioni di lavoratori, che vivono grazie a questa attività.
In questa ottica, è chiaro ed evidente che, se non si agisce subito, gli effetti saranno ancora più drammatici: mari svuotati di biodiversità, economia in caduta, crisi alimentari e danni irreparabili agli ecosistemi marini. Senza contare che siamo in un periodo storico delicato, minacciato dal cambiamento climatico. Confeuro dunque intende rivolgere un appello a tutte le istituzioni affinché si lavori globalmente per la regolamentazione e la sostenibilità del settore pesca: da norme più stringenti contro le pratiche illegali all’investimento su tecnologie innovative, dalla formazione dei pescatori a provvedimenti globali per ridurre l’inquinamento marino.
Insomma è improcrastinabile un impegno collettivo per rendere la pesca vero pilastro della sostenibilità. E questo attraverso la sinergia e la collaborazione tra governi nazionali, organizzazioni internazionali, categorie professionali, stakeholder privati e cittadini”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.