L’audizione è stata l’occasione per delineare l’idea di “città sensibile” su cui lavora l’amministrazione Mascia. «Mappare bisogni e desideri della comunità e usare la tecnologia per semplificare la vita a cittadini e imprese, attirare persone disposte a vivere, lavorare e investire a Sassari, rendere democratico, accessibile, inclusivo e non discriminatorio l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione e alle opportunità economiche, sociali e culturali che la città offre nel suo insieme», sintetizza Masala.
Affiancato dagli ingegneri Luigi Sechi e Antonello Campus, responsabili del settore Innovazione tecnologica, Masala ha descritto lo stato dell’arte, i progetti in atto, i finanziamenti intercettati e quelli cui si lavora, descrivendo l’innalzamento dei livelli raggiunti in tema di semplificazione e digitalizzazione dei servizi al cittadino, cybersecurity, infrastrutturazione e sviluppo di un ecosistema digitale. E indicando il programma di «un grande investimento in sicurezza da attuare nei prossimi mesi – come dice – rispetto al quale i 250mila euro provenienti da Cagliari rappresentano solo il primo step».
Si guarda a Sassari come luogo ideale per insediare un distretto economico ad alto tasso di innovazione, attrattivo, appetibile per i professionisti che operano nei settori in cui remote working e smart working sono la norma, a iniziare dalla creatività sino alla produzione di beni e servizi immateriali. Ma la priorità, come Masala ha ribadito anche alla commissione presieduta dal consigliere comunale Stefano Manai, è «far sì che la tecnologia consenta di aiutare chi è rimasto più indietro a rimettersi al passo degli altri».
L’investimento di circa 3 milioni di euro, 2 dei quali con fondi Pnrr, ha permesso significativi progressi sul fronte della semplificazione amministrativa, con conseguente riduzione della burocrazia e miglioramento della qualità dei servizi al cittadino, e sul versante della sicurezza informatica e dell’implementazione infrastrutturale. «Abbiamo aggiornato la dotazione hardware del centro di archiviazione dati e abbiamo adeguato circa il 60% delle 750 postazioni di lavoro fisiche», riferisce l’assessore. «L’incremento delle reti Man, Lan e Wifi, possibile grazie ai 24 chilometri di fibra ottica di proprietà dell’ente, ci ha permesso di collegare numerose sedi periferiche – prosegue – la connettività a internet, migliorata grazie all’attivazione di un flusso simmetrico da 1 gps, presto sarà portata a 10 gps». Infine, rimarca Masala, «è stato aggiornato il software di gestione delle credenziali di accesso, dei servizi di rete e delle procedure informatiche».
Dai dossieraggi all’attacco hacker al Comune di Sorso, anche il tema della cybersecurity è molto attuale. «Abbiamo aggiornato il firewall per proteggere la nostra rete dall’esterno e migliorare le funzionalità della vpn – assicura Giuseppe Masala – abbiamo attivato il sistema Nac per elevare i livelli di sicurezza dei sistemi informatici collegati e il sistema Cisco Umbrella per difenderci da minacce informatiche».
Dalle 2mila domande online del 2019 alle quasi 12mila di quest’anno, i servizi digitali al cittadino sono una delle tante scommesse su cui l’amministrazione ragiona anche rispetto all’eventualità di ricorrere all’intelligenza artificiale. «Consentirebbe una velocizzazione considerevole e l’estensione ad altri ambiti di servizi come lo sportello digitale in videochiamata – riflette l’assessore – che oggi è operativo solo per le pratiche Tari e Imu».
I temi sono tanti, le opportunità idem. Per questo il sindaco Giuseppe Mascia e l’esecutivo puntano a un approccio sistemico. Giuseppe Masala è il primo sostenitore. «Partiamo da problemi e necessità e capiamo come le tecnologie posso aiutarci ad affrontarli», è la sua linea. «Disoccupazione, ambiente, mobilità, uso virtuoso ed efficiente di acqua ed energia, razionalizzazione della spesa sociale – conclude – occorre coinvolgere i principali player pubblici e privati del sistema dell’innovazione nella redazione e sottoscrizione di un documento strategico per la città sensibile».