Inaugurazione della mostra di Silvia Sanna “L’atlante dello smarrimento” e proiezione del videodocumentario Overlap 2021 – 2022
Sabato 30 novembre 2024 doppio appuntamento con il progetto Overlap a Sassari presso lo Spazio Bunker in via Porcellana 17/A: alle ore 19 inaugurazione della mostra fotografica di Silvia Sanna, L’Atlante dello smarrimento e presentazione in anteprima del documentario Overlap 2021 – 2022 (Senza Confini Di Pelle 2024, dur. 20′). Interverranno i curatori Dario La Stella e Valentina Solinas, e la fotografa Silvia Sanna.La mostra resterà aperta dal 30 novembre, giorno dell’inaugurazione, all’8 dicembre tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 20 e in altri orari previo appuntamento. Ingresso gratuito.
L’evento è realizzato dall’associazione Senza Confini Di Pelle in collaborazione con l’associazione 4 cani per strada per la realizzazione dell’allestimento.
La mostra e il documentario sono esiti del progetto multidisciplinare tra arte e scienza Overlap, condotto dal 2019 sui temi della migrazione, biodiversità e residenza dall’associazione Senza Confini Di Pelle, capofila di un partenariato composto da 23 soggetti nazionali e internazionali tra cui l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara, le Università di Sassari (DUMAS) e di Cagliari (dip. Lettere, Lingue e Beni Culturali), MEDU, il CCNN di Nantes, la galleria Cult e l’associazione Tusitala di Cagliari.
Il progetto, sostenuto dal principio da Fondazione di Sardegna, con il patrocinio del comune di Porto Torres, si sviluppa attraverso workshop residenziali di ricerca realizzati sull’isola dell’Asinara da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da artisti, scienziati, studenti, rifugiati e richiedenti asilo.
I risultati della ricerca trovano espressione sul territorio locale ed estero mediante spettacoli, opere di videoarte, mostre di arte visiva e performativa, convegni e pubblicazioni scientifiche.
Risorse tangibili del progetto sono le monografie sulle attività svolte sull’sola e pubblicate con la collana Icemura curata da Senza Confini Di Pelle.
Overlap significa sovrapposizione, il progetto nasce dalla coincidenza rilevata nella sovrapposizione delle rotte migratorie di esseri umani e uccelli per poi estendere il concetto della sovrapposizione alla metodologia di ricerca che sovrappone arte e scienza in un’ottica di multidisciplinarietà. Diverse discipline dell’arte e della scienza dialogano insieme per dare una visione multifocale e multiprospettica dell’oggetto della ricerca.
Nel primo triennio i temi affrontati dal progetto sono stati la migrazione, la biodiversità, la residenza, il confine, la biografia. Nel secondo triennio si sono affrontati i temi di scarto, soglia, traccia, vulnerabilità e fragilità dei territori e delle persone.
L’Asinara è emblematica per il progetto Overlap, è rappresentativa di molteplici stratificazioni, sovrapposizioni di genti, storie, migrazioni, coincidenze, assenze, spostamenti volontari e forzati.
La mostra di Silvia Sanna, fotografa che dal 2022 è parte del gruppo di lavoro del progetto Overlap, rappresenta anche questa stratificazione di genti e di desideri, volontà, illusioni e delusioni che in uno stesso tempo convivono e condividono lo stesso spazio, per poi sparire e lasciare sul terreno tracce che, se pur effimere, rappresentano una memoria indelebile del proprio passaggio.
L’Asinara offre soprattutto l’opportunità di spazi di contemplazione, di momenti per la riflessione sui diritti fondamentali della persona, sul significato intrinseco dell’esistere, dell’identità, il cui riconoscimento è regolamentato da documenti, numeri, fotografie, necessari per affermare e certificare la propria esistenza.
Sede di un Parco Nazionale e Area Marina Protetta, L’Asinara ospita, mantiene e difende la più alta concentrazione di biodiversità del mar Mediterraneo: vegetazione e fauna terrestre e marina che in relazione all’influenza dell’uomo si espande o si ritira.
L’esperienza dell’isola vissuta durante le sessioni di ricerca, grazie all’instaurarsi di una relazione diretta e immediata con l’ambiente, riporta un sentimento di libertà dal controllo, dagli schemi sulle modalità di vedere un luogo, imposte dalle pratiche comuni del turismo di massa: offre nuove modalità di percezione e fruizione dell’Asinara.
Sulla base dei risultati ottenuti dai workshop di ricerca e seguendo le linee guida della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), il progetto mira a sviluppare pratiche sostenibili per un turismo consapevole, legato alla difesa e alla protezione della biodiversità, per offrire attività rivolte a un vasto pubblico e proposte di percorsi esperienziali per chi vuole entrare in contatto con la natura del Parco Nazionale dell’Asinara.
Il corpo dei soggetti che intraprendono la ricerca è lo strumento principale e anche il protagonista della ricerca stessa e dei suoi esiti artistici performativi. Il corpo che abita e attraversa lo spazio e che trova nel paesaggio dell’Asinara la forza arcaica ed ancestrale per esprimere le necessità, gli assunti universali dell’esistenza umana. L’Asinara diventa uno spazio per la creazione artistica e performativa.
Il documentario racconta l’esperienza diretta dell’Asinara vissuta dai ricercatori camminando, annusando, respirando la sua aria, fiutandola, tornando ogni volta sull’isola per espandere la propria percezione personale e poter restituire all’esterno questa visione ogni volta rinnovata e arricchita.
L’Asinara oltre a rappresentare il campo e l’oggetto della ricerca è una biblioteca infinita dove trovare tutti gli elementi, gli strumenti e le emozioni necessari per la ricerca
L’ATLANTE DELLO SMARRIMENTO
Durante i miei giorni di residenza sull’isola dell’Asinara (a settembre 2023) per Overlap
– Progetto di ricerca internazionale tra Arte e Scienza – ho realizzato “L’atlante dello smarrimento”. Ho scattato le foto in una zona dell’isola in cui si possono vedere delle grandi pietre di granito dalle forme particolari.
Ho scelto un punto ed una inquadratura ben precisa, frontale, su alcune rocce che mi facevano pensare ad una nave.
Nella prima foto un intero gruppo di persone smarrite, ognuno occupa uno spazio diverso e guarda in un punto diverso alla ricerca di una strada, di una via che li porti alla salvezza.
Un gruppo formato da persone che vivono la solitudine del viaggio, dello smarrimento.
Man mano che queste spariscono lasciano una traccia del proprio passaggio, un segno per chi passerà dopo di loro.
L’Atlante dello smarrimento è un lavoro sul concetto del perdersi, sentirsi smarriti, non trovare la strada, non sapere dove ci si trova e dove andare, cercare vie di salvezza; e in questo smarrimento in questa condizione di disorientamento ognuno di noi lascia segni del proprio passaggio che forse verranno trovati da chi attraverserà i medesimi luoghi in seguito. Tracce e deriva come un’idea di futuro.
BIO
Terminati gli studi Accademici Silvia Sanna inizia il suo percorso espositivo prima in Italia e poi all’estero. Nel 2012 ottiene una menzione d’onore al Premio Celeste, nel 2015 e 2016 vince il concorso nazionale artensile e nel 2018 viene selezionata, da una galleria di New York, tra i migliori venti giovani talenti nel mondo e nello stesso anno a Seoul vince il premio Runner Up assegnatole dal Bio–Convergence Research Center, Seoul National University, Seoulin Bio–Science che l’anno seguente le assegna una menzione d’onore.
Nel 2022 viene premiata al Sapixel International Photo dalla Sapientia Hungarian Univeristy of Transylvania di Cluj – Napoca in Romania e le viene assegnato il Premio dell’Accademia di Fotografia Julia Margaret Cameron di Benevento al Premio Nazionale Gargiolli di Fivizzano. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre in Italia, Usa, Corea del sud, Spagna, Francia, Grecia e Romania.
https://www.senzaconfinidipelle.com/wover.html
FB: Overlap