Cinque le borse di studio assegnate:
- Una per chi ha completato la scuola primaria e si prepara a entrare nella scuola media.
- Una per chi ha superato l’esame di terza media, accedendo così al primo anno di un istituto superiore.
- Una destinata agli studenti che hanno superato una delle classi intermedie di un istituto superiore (prima, seconda, terza o quarta).
- Due riservate a chi ha ottenuto il diploma di maturità di un istituto superiore.
Anche quest’anno le domande sono arrivate da tutta la provincia, dimostrando il crescente interesse verso questa iniziativa che valorizza l’impegno dei giovani. Grazie al contributo aggiuntivo del Gruppo Abbi dei Fratelli Ibba, la Commissione ha deliberato ulteriori premi in denaro, ampliando così il numero degli studenti premiati.
“Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa per il quarto anno consecutivo,” ha dichiarato Stefano Ibba, Direttore Generale di Abbi Group. “Crediamo fermamente nell’importanza della formazione delle nuove generazioni. Siamo sicuri che, grazie agli studi e alle scelte intraprese, sapranno investire le loro conoscenze per lo sviluppo del nostro territorio”.
Anche Nando Faedda, Presidente di Confcommercio Oristano, ha sottolineato il valore formativo dell’istruzione: “Confcommercio crede fermamente nel valore dello studio: genera competenze sempre più determinanti per l’occupazione, favorisce la resilienza perché sostiene l’adattamento al cambiamento, rende più forti e consapevoli”.
Renzo Mereu, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Oristano, ha concluso: “Le borse di studio sono un modo per tenere a mente l’importanza dello studio e, per noi imprenditori, un’occasione per fare squadra e creare occasioni d’incontro e confronto tra generazioni. Anche questa iniziativa di Confcommercio Giovani è un modo per dare volto e voce alla voglia di futuro delle imprese del territorio”.
La cerimonia ha confermato l’impegno di Confcommercio Oristano nel sostenere e promuovere il valore della formazione, elemento essenziale per la crescita e l’innovazione del territorio.
Michele Vacca