Sono otto donne che nutrono la Sardegna e il mondo con la loro forza e preparazione, grazie a una vita che ha lasciato e sta lasciando il segno. Sono la ministra del Lavoro, Marina Calderone, la giornalista Elvira Serra, la decana dell’agricoltura Maria Itria Secci e la ricercatrice Antonella Pantaleo e, ancora, Maria Teresa Maccioni, giovanissima sportiva e la cantante Elena Ledda, insieme alla scultrice-artista Caterina Lai e a Marilena Rimini. In una parola sono le ‘Feminas’ 2024 premiate stamattina al Teatro di Palazzo Doglio a Cagliari.
EDIZIONE 2024. L’appuntamento arrivato all’ottava edizione e ormai consolidato è il premio delle Donne Coldiretti che celebrano ogni anno la donna protagonista della società e del futuro. Perché il messaggio ancora una volta rilanciato da Coldiretti è quello di una donna figura centrale nel lavoro come nella società. Questo ruolo, purtroppo, non è ancora universalmente riconosciuto ed è anche per questo che Donne Coldiretti hanno voluto rilanciare un premio che vuole accendere i riflettori sugli esempi più genuini verso la parità di genere. Prima dell’inizio dell’evento le Donne Coldiretti hanno voluto leggere dei messaggi per ricordare le tante, troppe donne vittime di violenza e di femminicidio.
APPUNTAMENTO. All’appuntamento organizzato e condotto dalla coordinatrice di Donne Coldiretti Sardegna, Maria Gina Ledda, con il direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba, hanno partecipato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, Mariafrancesca Serra, presidente nazionale e regionale di Donne Coldiretti, tutte le rappresentanti delle Donne Coldiretti dell’isola e tantissime rappresentanti del mondo agricolo, dell’allevamento e dell’imprenditoria della Sardegna, arrivate a Cagliari da tutti i territori. A premiare le Feminas 2024, importanti rappresentanti delle istituzioni regionali e locali.
COLDIRETTI. “Oggi abbiamo premiato donne esempio di speranza per le altre donne in una società che deve fare ancora tanto per raggiungere la parità di genere – sottolinea Maria Gina Ledda – sono donne che con le loro capacità sono diventate modelli da seguire. Un premio che coltiviamo con tanto orgoglio e che ci regala esempi importanti da trasmettere a un mondo sempre più aperto alle contaminazioni agricole e del sociale”.
“Anche questa ottava edizione ha dimostrato come i sacrifici portano a raggiungere grandi obiettivi. In Sardegna abbiamo tanti problemi ma oggi, con questa platea di grandi donne sarde, emerge la parte bella della nostra società che dà speranza al futuro – dice Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – le donne premiate oggi dimostrano ancora una volta che la caparbietà e la grande voglia di fare premiano e portano ai vertici grazie alla meritocrazia”.
Per il direttore Luca Saba, inoltre “Coldiretti ancora una volta ha dimostrato la capacità di far emergere i temi sociali e i lati più belli e genuini della vita di tutti giorni – ricorda – questo evento ci ha fatto ricordare una volta di più che la nostra storia nasce dalla terra e ricordare queste origini è fondamentale per il nostro futuro”, conclude.
LE PREMIATE
Donna Sarda, preparata, determinata e coraggiosa ha dato lustro alla sua isola trasmettendo grande capacità di visione strategica nell’incarico, più volte ricoperto, di Presidente nazionale dei Consulenti del lavoro, suggellato poi dal prestigioso ruolo di Ministra del Lavoro della Repubblica italiana. È la motivazione che ha portato Donne Coldiretti a premiare la ministra del lavoro Marina Calderone.
Poi c’è Maria Itria Secci per una vita dedicata alla terra e alle sue tradizioni. Con coraggio ha varcato le porte del movimento femminile di Coldiretti lavorando per i diritti delle donne, per la loro dignità e per garantire la maternità, la pensione e la sicurezza sociale a chi, come lei, lavorava la terra.
Ha ritirato il premio anche Elvira Serra, giornalista che ha vissuto prima ancora come insegnante e continua anche come scrittrice. Dopo aver compiuto i suoi passi dal basso, partendo dalle redazioni regionali e conquistando stima e autorevolezza che l’hanno portata sino al ‘Corriere della Sera’, raccontare storie di italiani importanti e storie di successo. Apprezzata scrittrice di romanzi, con la sua caparbietà e sensibilità, racconta nei libri e nelle interviste la fotografia di un’Italia onesta che lavora e che vince.
Un premio anche alla ricercatrice Antonella Pantaleo, per aver trasformato il suo percorso di studi in un progetto di vita, dando lustro alla sua isola attraverso scoperte importanti e brevetti internazionali. Scienziata di fama internazionale, continua a collaborare con le università di tutto il mondo per dare speranza ai malati di malaria.
Elena Ledda, artista che dalle radici contadine è arrivata ad affermarsi nel sogno musicale, riuscendo, con la sua straordinaria voce, a emozionare il mondo, diffondendo la tradizione della sua amata Sardegna. Professionista preparata e precisa, continua a rendere ogni nota un ponte tra storia e futuro.
Poi c’è Maria Teresa Maccioni che a soli vent’anni ha conquistato il titolo mondiale di tiro al volo, dimostrando passione, determinazione e grande caparbietà, a testimonianza che ogni giovane può raggiungere vette straordinarie, portando la Sardegna e l’Italia sul tetto del mondo.
Marilena Rimini ha trasformato, invece, il dolore in azione, guidando con amore e determinazione la missione di AIL Sassari. Ha dato speranza e supporto a chi ne aveva più bisogno, dimostrando che il vero coraggio è nel donarsi agli altri.
Mentre Caterina Lai, invece, scultrice straordinaria, ha saputo dar voce alla terra, trasformando la materia in poesia e la sua passione non smettendo mai di scolpire la sua vita. Ha trasformato la ceramica in un linguaggio di cultura e memoria, attraverso opere che raccontano storie di donne e di lavoro.