Il 23 novembre in Piazza del Novecentenario, una serata per celebrare la musica e la cultura sarda con i più noti cantadores e cantadoras dell’isola.
Sos Mannos de su Passadu: a Castelsardo la tradizione sarda rivive con i grandi cantadores
Il borgo di Castelsardo si prepara a ospitare una serata speciale all’insegna della tradizione e della musica sarda. Il 23 novembre, a partire dalle ore 17, si terrà Sos Mannos de su Passadu, Su Cantu a Chiterra, un evento che unisce i più noti cantadores di oggi in un omaggio ai grandi artisti del passato, con l’obiettivo di ravvivare il ricordo di questa musica popolare che ha segnato l’identità culturale dell’isola.
L’evento, ideato dall’associazione Deris, Oe e Crasa, si aprirà con i saluti istituzionali del Sindaco di Castelsardo, Maria Lucia Tirrotto, e dell’Assessore Regionale al Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu. A seguire, Vittorio Cau, presidente dell’associazione organizzatrice, introdurrà il festival illustrandone il significato culturale e l’importanza di mantenere viva la tradizione musicale sarda.
Sos Mannos de su Passadu vedrà l’esibizione di alcuni dei più celebri cantadores del panorama sardo, tra cui Emanuele Bazzoni, Roberto Murgia, Daniele Giallara e Franco Dessena, insieme alle cantadoras Gianfranca Mulas, Noemi Mulas e Sara Satta. Gli artisti saranno accompagnati dai chitarristi Tore Matzau e Nino Manca, mentre la fisarmonica sarà suonata dai maestri Graziano Caddeo e Alberto Caddeo.
Arricchiranno ulteriormente la serata le esibizioni del Gruppo Folk Ampuriesu e del Bassa Valle del Coghinas di Valledoria, con l’organettista Angelo Nieddu che porterà il ritmo e la vivacità della tradizione popolare sarda.
Lo spettacolo avrà luogo nella suggestiva Piazza del Novecentenario, con il patrocinio del Comune di Castelsardo, della Pro Loco di Castelsardo, della Regione Autonoma della Sardegna attraverso il marchio Sardegna Turismo, e delle ACLI con il supporto della FAP e delle ACLI Provinciali di Sassari.
“Sos Mannos de su Passadu non è solo uno spettacolo, ma un progetto culturale che intende preservare e trasmettere la nostra tradizione musicale alle future generazioni,” ha dichiarato Vittorio Cau. “Attraverso spettacoli dal vivo e il progetto di un museo dedicato ai cantadores, Deris, Oe e Crasa desidera mantenere viva la memoria dei grandi artisti che hanno arricchito la nostra cultura.”
L’ingresso è libero e l’evento è aperto a tutti coloro che vogliono immergersi nella musica e nelle tradizioni della Sardegna.