«Tuteliamo gli ambulatori e le imprese sanitarie che operano nell’interesse della salute dei cittadini e vigiliamo maggiormente per arginare sul nascere chi distrugge la vita altrui, rischiando di rovinare anche l’immagine dei colleghi».
Roma, 19 NOV 2024 – L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI) interviene sulla tragedia di Margaret Spada, la giovane 22enne di Lentini deceduta dopo un intervento di rinoplastica effettuato in una struttura non autorizzata a Roma. Karin Saccomanno, presidente dell’AISI e Medico Estetico, Probiviro della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), esprime profondo cordoglio per la tragedia che ha colpito la famiglia della ragazza siciliana, e sottolinea la necessità di fare chiarezza nella delicata realtà delle strutture sanitarie.
La Dott.ssa Saccomanno non nasconde la necessità di maggiori controlli proprio per arginare sul nascere l’azione di chi non possiede le competenze per intervenire sui pazienti e non rispetta le normative vigenti. E lo fa proprio per tracciare un netto solco tra, gli “improvvisati del settore” che lavorano in strutture non adeguate, rispetto a professionisti competenti e le strutture che ogni giorno lavorano nell’interesse dei pazienti sottostando a continui controlli normativi e aggiornamenti professionali.
«Non confondiamo i casi di illegalità, che rappresentano indubbiamente un cancro da estirpare, con il lavoro delle strutture sanitarie competenti. Qui parliamo di un possibile atto delinquenziale compiuto da persone che, se accertato, hanno operato nell’illegalità. Non c’è spazio per l’abusivismo: esistono norme chiare per distinguere studi medici, ambulatori e ambulatori chirurgici, e tutte le nostre strutture autorizzate operano sotto il rigido controllo delle ASL e delle Regioni».
Saccomanno ribadisce che il problema non è il sistema normativo, che è ben delineato e dettagliato, ma il mancato rispetto delle stesse regole da parte di operatori privi di scrupoli. «Quello che è accaduto è una tragedia inaccettabile, ma va detto con forza: chi rispetta le leggi, lavora per garantire la sicurezza dei pazienti
«Importante è anche legiferare sulle pubblicità ingannevoli dei social media, che banalizzano l’atto medico, anche questo significa tutelare il paziente aiutandolo a scegliere il medico e la struttura più adeguata».
Onesti (DG AISI): «No alla caccia alle streghe». Anche Giovanni Onesti, direttore generale dell’AISI, si unisce al dibattito e lancia un appello alla politica.
«Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Esistono migliaia di strutture private serie e migliaia di professionisti competenti che rispettano rigorosamente i requisiti di sicurezza e qualità e noi lo sappiamo bene visto che come Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti curiamo ogni giorno costanti relazioni con loro. Siamo a favore di una maggiore vigilanza, ma diciamo no alla caccia alle streghe. Non possiamo accettare che, in preda all’onda emotiva, si prendano decisioni politiche che penalizzerebbero il lavoro di chi opera con coscienza e professionalità.».
L’impegno dell’AISI: Trasparenza e Controlli
L’AISI ribadisce il proprio impegno a tutela delle strutture che operano secondo le normative vigenti, sottolineando l’importanza di:
• Rafforzare i controlli e combattere l’abusivismo, che è alla radice di tragedie come quella di Margaret Spada.
• Promuovere una maggiore informazione tra i cittadini sulla differenza tra studio medico, ambulatorio e ambulatorio chirurgico, così da orientare le scelte verso strutture autorizzate e sicure.
• Chiedere alla politica di non agire in modo reattivo, ma di adottare misure strutturali e linee guida condivise per regolamentare ulteriormente il settore.
Un appello alla responsabilità
La tragedia di Margaret ha scosso l’opinione pubblica, ma AISI invita a distinguere le responsabilità individuali dalle colpe del sistema. Le strutture che rispettano le leggi, afferma Onesti, non devono subire le conseguenze delle azioni criminali di pochi.
«La sicurezza dei pazienti è una priorità assoluta per le nostre imprese. Chi si affida a professionisti seri come i nostri associati può contare su standard elevati e controlli rigorosi. La tragedia di Margaret deve servire a rafforzare il contrasto all’abusivismo e a promuovere una cultura della sicurezza sanitaria», conclude la Presidente Saccomanno.