“Riteniamo che siano del tutto ininfluenti rispetto alla stabilizzazione e alla messa in sicurezza del sistema penitenziario che ha avviato il governo dall’atto dell’insediamento” questo quanto commenta Giuseppe Moretti, il presidente dell’unione sindacati di polizia penitenziaria (USPP) alla notizia delle dimissioni di Giovanni Russo dalla guida del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria giunte qualche ora fa.
“Spiace dirlo, ma” continua Moretti “nonostante i buoni propositi iniziali, abbiamo dovuto constatare una significativa evanescenza nell’azione di Russo nella gestione delle emergenze gravose che insistono sul funzionamento delle carceri italiane e sulla messa in sicurezza del lavoro della polizia penitenziaria. Emergenze che, fortunatamente hanno trovato in altre figure come quella del Sottosegretario Alla Giustizia Andrea Delmastro Delle vedove e della vice capo del dipartimento Lina Di Domenico, un esemplare impegno per ridare credibilità all’esecuzione penale con provvedimenti che vanno nella direzione richiesta dall’USPP negli anni a chi ha gestito il mondo penitenziario in modo troppo garantistico generando una catastrofica destrutturazione, abbattendone a colpi di tagli indiscriminati, l’efficienza, sia a livello di gestione, con modelli detentivi causa di continue criticità, ed in particolare aggressioni nei confronti del personale, sia a livello strutturale e strumentale, con un progressivo ed inesorabile depauperamento delle risorse e con un inadeguato adeguamento delle strutture tecnologiche a contrasto anche dell’emergente criminalità informatica”.
Il Presidente USPP auspica “che ora finalmente si dia il giusto riconoscimento a chi conosce perfettamente il funzionamento della complessa macchina penitenziaria per proseguire nel percorso di dare dignità al lavoro della polizia penitenziaria specializzandone sempre più il ruolo attraverso lo sviluppo professionale, formativo e operativo”.
“Siamo certi” conclude Moretti “che ci sia molto da fare e solo che ha già competenze certificate può affrontare le sfide che attendono al superamento delle criticità stratificate che complicano le funzioni del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, perché non va perso altro tempo prezioso per proseguire il percorso iniziato dal vertice politico che guida il dicastero della giustizia sul mandato del Governo Meloni”.