(Adnkronos) – Per Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran, è incognita sui tempi di rilascio mentre ancora sono sconosciute le accuse per le quali la cronista si trova in isolamento nel carcere di Evin da oltre 10 giorni. A dirlo è stato ieri sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Zona Bianca. Sul caso intanto intervengono anche gli Stati Uniti, con il dipartimento di Stato Usa che ha paralato di "arresto ingiustificato", chiedendo che Sala "venga subito liberata". I tempi per il rilascio di Sala "non sono ipotizzabili, perché la trattativa è molto delicata e non è facile. Noi facciamo tutto il possibile perché i tempi siano brevi ma non dipende dall'autorità italiana, la situazione è abbastanza complicata per questo abbiamo chiesto il massimo riserbo", ha spiegato Tajani. "Ancora non è stato formulato il capo d'imputazione" per Cecilia Sala. "I tempi sono quelli che sono però abbiamo notato una certa disponibilità soprattutto per quanto riguarda il trattamento" come detenuta, le parole del ministro. "Il dialogo è aperto e noi stiamo cercando in tutti i modi per cercare di riportarla a casa il prima possibile. Il governo sta facendo il massimo", ha detto ancora Tajani assicurando di essere "in stretto contatto con la famiglia costantemente informata da me sull'evoluzione della situazione". "Le condizioni di salute sono buone. Certamente è preoccupata per la sua condizione di detenzione e spera di uscire dal carcere il prima possibile", continua il ministro. Sala "è una ragazza forte ed è una giornalista esperta, è stata confortata dalla nostra ambasciatrice e spera di essere liberata il prima possibile", ha affermato Tajani. Sull'arresto di Cecilia Sala intanto intervengono anche gli Usa. "Siamo a conoscenza della denuncia di arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala. Questo arresto arriva dopo che un cittadino iraniano è stato arrestato in Italia il 16 dicembre per contrabbando di componenti di droni. Chiediamo ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri arbitrariamente detenuti in Iran senza giusta causa", ha dichiarato a 'Repubblica' un portavoce del Dipartimento di Stato americano, denunciando che "il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti altri Paesi, spesso per utilizzarli come leva politica". "Non c'è alcuna giustificazione per questo e dovrebbero essere rilasciati immediatamente. I giornalisti svolgono un lavoro fondamentale per informare il pubblico, spesso in condizioni pericolose, e devono essere protetti", ha aggiunto il portavoce, precisando che gli Stati Uniti non intendono accantonare la domanda di estradizione di Mohammed Abedini. "La proliferazione da parte dell'Iran di veicoli aerei senza pilota, o droni, sempre più avanzati e letali e il suo continuo sostegno a gruppi terroristici e per procura violenti rappresentano le principali minacce alla pace e alla stabilità nella regione – ha spiegato – Rimaniamo impegnati a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per contrastare l'intera gamma delle azioni destabilizzanti dell'Iran – compreso il suo sostegno a gruppi terroristici e per procura violenti – per indebolire e interrompere la capacità dei gruppi sostenuti dall'Iran di condurre attacchi terroristici". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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