Coldiretti Sardegna: tetto ‘aiuti de minimis’ passa da 25 a 50 mil €. Bene intervento Ue, risposte concrete alle nostre imprese agricole
Arriva dall’Europa una decisione che gli agricoltori sardi e italiani aspettavano da tempo: la Commissione europea ha dato il via libera alla modifica sugli aiuti de minimis, raddoppiando il tetto massimo consentito che passa da 25 mila a 50 mila euro per azienda agricola nell’arco di tre anni. Una notizia importante – sottolinea Coldiretti Sardegna – per un intervento molto atteso e che più volte avevamo richiesto alle istituzioni nei tavoli e da portare in sede di concertazione europea. Si tratta di una boccata d’ossigeno in più per le nostre aziende”.
Con questa revisione, il nuovo regolamento entrerà in vigore tre giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e resterà valido fino al 31 dicembre 2032, superando la precedente scadenza fissata al 2027. Tra le novità principali c’è l’adeguamento dei massimali nazionali, che saranno calcolati tenendo conto del valore della produzione agricola dello Stato membro nel periodo 2012-2023, un ampliamento rispetto al precedente riferimento 2012-2017.
COLDIRETTI. Per Coldiretti Sardegna “Questo aggiornamento che risponde all’aumento significativo della produzione agricola negli ultimi anni, consentirà alle imprese, già gravate dalle ripercussioni negli ultimi anni causate dai rincari, dalla guerra in Ucraina, dalle calamità naturali sempre più pesanti e dai ritardi nei pagamenti, di poter avere accesso a fondi importanti e più rapidi per affrontare i problemi di liquidità attuali”. Inoltre secondo Coldiretti Sardegna resta fondamentale “mettere in campo interventi strutturali come questo per garantire la competitività e la sostenibilità del settore a lungo termine – sottolineano i vertici regionali dell’associazione – la nuova regolamentazione rappresenta non solo un riconoscimento del ruolo cruciale dell’agricoltura europea, ma anche un segnale concreto di supporto verso chi lavora ogni giorno per produrre cibo di qualità e preservare il territorio”.
LA MODIFICA.
• L’aumento del massimale “de minimis” per impresa su un periodo di tre anni, che passa da 25 000 € a 50 000 €, per tenere conto di diversi fattori, tra cui l’esperienza acquisita, gli sviluppi del mercato e l’inflazione eccezionale registrata negli ultimi anni in questo settore, ma anche quella che si prevede nel periodo fino alla scadenza del regolamento;
• L’adeguamento dei “massimali nazionali” che sono calcolati sulla base del valore della produzione agricola dello Stato membro. I massimali nazionali sono aggiornati, passando dall’1,5% al 2% della produzione agricola nazionale, e il periodo di riferimento è esteso dal 2012-2017 al 2012-2023, il che permette di tenere conto dell’incremento di valore registrato dalla produzione agricola soprattutto negli ultimi anni e di aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri;
• La soppressione del “limite settoriale”, che impediva agli Stati membri di concedere allo stesso settore di prodotti aiuti “de minimis” superiori al 50% del massimale nazionale;
• L’introduzione di un registro centrale obbligatorio degli aiuti “de minimis” a livello nazionale o europeo, che aumenterà la trasparenza e ridurrà gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione. Inoltre, il compito di controllare la conformità alle norme non incomberà più su di loro (i registri centrali sono al momento volontari per gli Stati membri);
• La proroga della validità del regolamento agricolo “de minimis” riveduto fino al 31 dicembre 2032.
PASSI AVANTI. Grazie a questa modifica, gli Stati membri possono offrire supporto agli agricoltori in maniera più veloce, diretta ed efficace, senza necessità di notifiche o approvazioni da parte della Commissione europea. Contestualmente, la Commissione ha introdotto nuove misure per rafforzare il ruolo degli agricoltori nell’Unione: tra queste, proposte di aggiornamento del regolamento sull’organizzazione comune dei mercati agricoli (OCM) e un nuovo regolamento per contrastare le pratiche commerciali sleali a livello transfrontaliero.
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