Una commedia nera sulla vera natura dell’uomo sotto la maschera della civiltà: “Lupi di Mare” da “In alto mare” di Sławomir Mrożek, con Andrea Santonastaso, affermato attore, comico noncé conduttore radiofonico, in cartellone venerdì 20 dicembre alle 18 al Mu.Be / Centro di Quartiere di Mulinu Becciu in via Carpaccio nn.14-16 a Cagliari per il secondo appuntamento teatrale nell’ambito del “Natale Solidale” promosso dal Comune di Cagliari a cura dell’Assessorato alla Salute e Benessere delle Cittadine e dei Cittadini e dell’Assessorato alla Cultura e realizzato grazie al contributo del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, della Cooperativa Se’Mata, della Cooperativa Agorà e di Orientare.
La pièce racconta con sottile umorismo la vicenda di tre personaggi dall’aspetto elegante e presumibilmente appartenenti all’aristocrazia o all’alta borghesia, comunque alla buona società, che si ritrovano da soli su una zattera, sperduti in mezzo a un immensa distesa d’acqua: a indicarli nessun nome, ma solo tre aggettivi – Grande, Medio e Piccolo – che potrebbero riferirsi tanto al loro fisico quanto al loro temperamento, che si rivela via via durante una discussione dai toni sempre più aspri sul tema fondamentale di come procurarsi il cibo, dato che le provviste sono finite. Nella miglior tradizione, l’idea sarebbe quella di far sì che uno di loro si “sacrifichi” per il “bene comune”, riprendendo in considerazione l’ipotesi del “cannibalismo” come forma estrema nella lotta per la sopravvivenza: si creano degli schieramenti, nascono delle alleanze per individuare il miglior “candidato” che casualmente ma non troppo risulta l’individuo più mite.
Un vero e proprio gioco al massacro in cui affiorano ragionamenti sulla giustizia e sulla necessità di ricorrere a una pratica così efferata: nella parodia di una campagna elettorale in una democrazia occidentale, i tre tengono le loro orazioni esponendo le proprie ragioni e le proprie preferenze, ma emerge fin da subito la tendenza del più conformista di unirsi al più duro e carismatico. “In alto mare” di Sławomir Mrożek offre un’analisi brillante e disincantata delle diverse forme di governo e dei meccanismi del potere, in una minuscola enclave dove il dissenso ha poche opportunità per esprimersi e nessuna di trionfare. Un caustico affresco della società dove i nobili principi sono confinati nella sfera della retorica, ma le azioni rimandano all’antica legge del più forte, anche se per rispettare le convenzioni e le apparenze risulta pur sempre preferibile indurre la vittima a immolarsi volontariamente, a accondiscendere e accettare con grazia il proprio destino.
“Lupi di Mare” – un titolo che riporta alla mente il detto latino «homo homini lupus», parafrasi dall’“Asinaria” di Plauto, riproposta in molteplici varianti, a ricordare la crudeltà verso i propri simili caratteristica della nostra specie – è una versione per un solo attore del brillante atto unico del grande drammaturgo e scrittore polacco, in cui Andrea Santonastaso dà voce a tutti i personaggi, sottolineando i tratti distintivi di ciascuno e conservando intatta la caustica ironia di una pièce nello stile del teatro dell’assurdo.
Una trama quasi surreale, dove tutto pare avvenire in una dimensione sospesa e fuori dal tempo: i protagonisti di “In alto mare”, soli su una zattera in attesa di soccorsi, allestiscono con cura la tavola per quel rito sacrificale così temuto da essere diventato un tabù, salvo per alcune tribù primitive in remote regioni del pianeta, cercando una spiegazione a fronte dell’ineludibilità del destino: Sławomir Mrożek – perfino nelle sintetiche ma esplicative indicazioni di regia – mette l’accento soprattutto sui significati sottesi alle parole, sulle affermazioni e sulle implicazioni dei discorsi, sulla propaganda intorno al beau geste di chi offre la propria vita in nome di un ideale, ma anche sulle raffinatezze dell’arte culinaria riguardo alla preparazione del funebre banchetto. I tre uomini, isolati dal resto dell’umanità e dunque fuori dall’influenza del giudizio altrui, ristabiliscono le proprie leggi sulla base dei propri impulsi e non si sottraggono al ricorso all’antropofagia: ai confini fra commedia e tragedia, la pièce suggerisce una riflessione sulla fragilità delle regole imposte dalla cosiddetta civiltà.
In una situazione estrema, riemergono istinti atavici: sulla spinta del desiderio di sopravvivere vengono meno scrupoli e riserbo, la fame è uno stimolo che induce i tre (presunti) gentiluomini a divorarsi l’un l’altro, né più né meno di quanto, sia pure metaforicamente, ricchi uomini d’affari facciano ogni giorno, così come avviene laddove la competizione sia più spietata, per non parlare di invenzioni terribili e distruttive come la guerra. Messi di fronte a una scelta, i personaggi non esitano a votare per l’antropofagia, infrangendo un ultimo tabù: “Lupi di Mare” propone un’allegoria della società, con i suoi riti mondani, le sue convenzioni e il rispetto delle norme che celano ma per poco, la naturale ferocia, pronta a riapparire dietro la maschera, di un’umanità sempre incline a realizzare il proprio inferno sulla terra.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Riflettori puntati ancora su Andrea Santonastaso – lunedì 23 dicembre alle 18 presso la Direzione Didattica in via Talete a Cagliari – con le “Filastroccole”, un’antologia di “Filastrocche e storie disegnate in forma di Coccole” per riscoprire il fascino della narrazione tra parole e immagini in compagnia di un moderno cantastorie, per il divertimento di grandi e piccini. Un viaggio sulle ali della fantasia, tra poesie e filastrocche, favole e racconti interpretati e illustrati dal versatile attore e comico nonché conduttore radiofonico emiliano, per immergersi in atmosfere fantastiche e vivere meravigliose avventure, lasciandosi incantare dal ritmo delle rime, tra assonanze e giochi di parole, e ritrovare la magia del teatro e il piacere della narrazione con un delizioso e coinvolgente spettacolo, ricco di allegria, un vero “dono di Natale”.
INGRESSO GRATUITO