L’inferno dei reparti psichiatrici: per i professionisti sanitari il 2024 è annus horribilis!
Aggressioni con coltelli, siringhe ed estintori, tentativi di strangolamento e sequestri di persona. Ripercorriamo i casi più emblematici. Il 49% degli infermieri e degli altri professionisti sanitari che lavora presso i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) ha subito almeno una forma di violenza negli ultimi due anni.
ROMA 16 DIC 2024 – Il Nursing Up, Sindacato Nazionale Infermieri, mette in luce l’allarmante escalation di aggressioni contro i professionisti sanitari italiani all’interno dei reparti psichiatrici, definendo il 2024 che volge al termine come “annus horribilis”.
Basato su una raccolta di dati ufficiali e segnalazioni dirette, il report evidenzia che quasi il 49% degli infermieri e degli altri professionisti sanitari in servizio nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) ha subito almeno una forma di violenza negli ultimi due anni.
Non solo: l’analisi conferma che un caso su cinque è commesso da quelli che vengono definiti “pazienti difficili”, ovvero individui che, oltre a soffrire di patologie psichiatriche, presentano ulteriori fattori di rischio come abuso di sostanze (alcol e droga) o precedenti penali.
Ecco i casi più eclatanti del 2024 segnalati dal sindacato.
Baggiovara, 17 febbraio: paziente ricoverato vandalizza il reparto psichiatrico, divellendo porte e danneggiando muri e soffitti. Grosseto, 20 febbraio: tentativo di strangolamento ai danni di un’infermiera da parte di una paziente in evidente stato di crisi. Pordenone, 26 marzo: infermiere punto da una siringa durante una colluttazione con un paziente.
Pisa, 27 marzo: schiaffi e pugni contro una dottoressa nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Santa Chiara.
Desio, 24 giugno: tre operatori aggrediti da pazienti nel reparto psichiatria, necessitando cure in pronto soccorso.
Firenze, 29 luglio: psichiatra e infermiera sequestrate per 45 minuti da un uomo armato di coltello e cacciavite. Cassino, 10 ottobre: paziente agli arresti domiciliari scatena il caos, tentando la fuga e aggredendo un carabiniere. Bolzano, 17 settembre: medico accoltellato da un ex paziente.
Agrigento, 5 dicembre: aggressione nel carcere Pasquale Di Lorenzo, dove un infermiere è rimasto ferito insieme ad agenti penitenziari. Il problema non si limita ai reparti psichiatrici.
Secondo il Nursing Up, 1 episodio su 5, tra le aggressioni ai professionisti sanitari, vede coinvolto un soggetto in stato di alterazione psichica (disturbi conclamati, dipendenze da droga o alcol, legami con la criminalità).
Molti episodi di violenza, ad opera di questa tipologia di pazienti, avvengono nei pronto soccorsi o durante gli interventi del 118, dove gli operatori sanitari si trovano spesso a contatto con soggetti in stato di alterazione psichica o comportamentale.
Nonostante la gravità del fenomeno, il 69% degli operatori sanitari non denuncia le aggressioni subite, spesso per paura di ritorsioni o per la convinzione che il sistema non garantirà una risposta adeguata.
Il report del Nursing Up non dimentica la complessità delle aggressioni che avvengono nelle carceri italiane. In questi contesti, gli infermieri si trovano spesso a dover affrontare situazioni estremamente rischiose, in particolare con detenuti affetti da disturbi psichiatrici o dipendenze. Il sovraffollamento carcerario e la mancanza di risorse adeguate peggiorano ulteriormente le condizioni di lavoro del personale sanitario.
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