I cittadini esasperati inviano una lettera aperta alla Governatrice affinché sostenga la causa per restituire alla comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Oschiri senza medico: il “Comitato Art. 32” scrive alla presidente Todde
OSCHIRI. Dal mese di gennaio del 2024 la comunità di Oschiri si ritrova sprovvista dell’unico medico di medicina generale, per sopraggiunto pensionamento. Dopo le numerose proteste della popolazione e l’esposto alla procura presentato dal sindaco Roberto Carta assieme ai primi cittadini di altri comuni a cui è toccata la stessa sorte, il Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE” scrive una lettera aperta alla presidente della Giunta regionale Alessandra Todde, nella speranza che possano essere trovate le soluzioni riguardo a una condizione diventata oltremodo insostenibile.
Nella missiva viene sottolineata l’inadeguatezza delle soluzioni programmatiche prospettate dai vertici della ASL Gallura e di come il servizio ASCOT, nonostante l’impegno profuso dai medici preposti, non riesca a far fronte alla domanda di assistenza medica dei cittadini.
Un servizio definito a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, che impegna i cittadini per lunghe ore in fila dinanzi agli ambulatori. Nel testo sono menzionate le persone che, in questi mesi, per non perdere la giornata lavorativa, dormono in auto dinanzi ai suddetti presidi; gli animosi confronti tra cittadini stremati che, per essere visitati prima della fine del turno del medico, si ritrovavano a sostenere sterili discussioni su chi fosse effettivamente arrivato per primo; dello sconcerto vissuto dai malati quando improvvisamente e anche per lunghi periodi hanno visto interrotta l’assistenza medica.
È stigmatizzata infine la continua turnazione di medici diversi, che – si legge nel documento – impedisce l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti, i quali, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale.
I contenuti della lettera evidenziano un disagio drammatico che non vuole essere tanto un grido di aiuto.
La richiesta alla presidente Todde – nella speranza che la governatrice possa perorare la causa – è quella di volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi in modo da restituire alla comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Di seguito il documento integrale.
Lettera aperta
Alla Presidente della Regione Autonoma Sardegna,
On. Dott.ssa Alessandra Todde
Illustre Presidente,
in qualità di membri del Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE” con la presente vogliamo informarLa delle ormai note criticità legate alla mancanza di una continuativa assistenza sanitaria nel nostro paese, il Comune di Oschiri.
Sono stati plurimi gli articoli riportati da diverse testate giornalistiche che, a mezzo di titoli sensazionalistici quali: “emergenza sanitaria ad Oschiri”, “crisi sanitaria”, “sanità a rischio”, hanno dato una notevole risonanza mediatica alle gravi, persistenti e, purtroppo ancora attuali, problematiche in materia di accesso alle cure mediche insorte ad Oschiri da quando, a gennaio del 2024, sopraggiungeva il pensionamento dell’unico medico di medicina generale rimasto.
Avrà sicuramente saputo di come noi cittadini Oschiresi non siamo rimasti passivi destinatari di una situazione drammatica ma, a mezzo di una partecipata mobilitazione collettiva, abbiamo costituito questo Comitato che ha denunciato con veemenza i limiti degli ambulatori ASCOT (Ambulatori Straordinari di comunità territoriali) istituiti ad Oschiri per sopperire all’assenza di un medico di base e, nel contempo, a gran voce, abbiamo sollecitato un confronto diretto e chiaro con i consiglieri regionali più attivi sul territorio unitamente ai dirigenti ed ai funzionari dell’ASL Gallura.
Si starà chiedendo, quindi, visto il nostro attivismo perché Presidente, stiamo cercando una diretta interlocuzione con Lei?
Noi membri del Comitato vogliamo con questa lettera, senza ricorrere ad inutili pietismi, portare alla Sua attenzione l’inadeguatezza delle soluzioni programmatiche e di lunga attuazione prospettate dai vertici della ASL Gallura che non sono idonee nel breve termine ad arginare e risolvere l’emergenza sanitaria sussistente ad Oschiri. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale sottoporre alla Sua attenzione come il servizio ASCOT, ad oggi, nonostante l’impegno profuso dai medici preposti, non riesca a far fronte alla domanda di assistenza medica dei cittadini.
Nel nostro Paese, come sopra già ribadito, “il diritto alle cure non è garantito in maniera continuativa”. Questa locuzione, tuttavia, si risolve in una semplice manifestazione di principio, una clausola di stile, un vuoto contenitore che deve essere riempito delle concrete esperienze vissute dagli Oschiresi delle quali riteniamo che Lei debba avere contezza.
È opportuno, quindi, raccontarle delle ore trascorse dai cittadini in fila dinanzi agli ambulatori ASCOT, un servizio a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, di tutte quelle persone che, in questi mesi, per non perdere la giornata lavorativa, dormivano in auto dinanzi ai suddetti ambulatori, degli animosi confronti tra cittadini stremati che, per essere visitati prima della fine del turno del medico, si ritrovavano a sostenere sterili discussioni su chi fosse effettivamente arrivato per primo, dello sconcerto vissuto dai malati quando improvvisamente e anche per lunghi periodi hanno visto interrotta l’assistenza medica.
Non si può non evidenziare infine, come la continua turnazione di medici diversi abbia impedito l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti che, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale.
Soltanto comprendendo il dramma del singolo, Onorevole Presidente, è possibile capire il problema della collettività.
La mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria non ha soltanto un impatto diretto sulla salute del cittadino ma comporta anche il venir meno di quel senso di solidale comunanza che da sempre permea i rapporti sociali nel paese di Oschiri.
Il mancato accesso alle cure va ad esacerbare la conflittualità e ingenera un forte senso di insicurezza ed impotenza soprattutto in quei cittadini che, non avendo la possibilità di sottoporsi a costose visite specialistiche, sanno di non poter accedere a tempestive cure.
La decisione, quindi, come Comitato di rivolgerci direttamente a Lei Onorevole Presidente, per esporle il disagio vissuto ad Oschiri in questi mesi, perseguendo l’obiettivo di restituire ai nostri concittadini il diritto ad essere adeguatamente curati e nel farlo Le chiediamo di volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi così da restituire alla nostra comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Nella speranza che anche Lei possa sostenere la nostra causa Le porgiamo distinti saluti.
Il Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE”