Sport strumento di inclusione, al Canopoleno un incontro-dibattito con gli studenti
Lo sport è un linguaggio universale, è inclusione e multietnicità. Per questo parlarne ai giovani riveste un’importanza formativa unica in termini di crescita. Con lo scopo di raggiungere i più giovani l’Ansmes ( Associazione nazionale stelle palme e collari d’oro al merito sportivo del Coni e del Cip) ha organizzato l’incontro che si è svolto in collaborazione con il Canopoleno insieme agli allievi delle prime e seconde del liceo classico, scientifico cinese, europeo e scientifico sportivo dell’istituto sassarese.
A parlare con i giovani liceali due testimonal d’eccezione: il campione di atletica, il velocista Gianni Puggioni e il tennista in carrozzina Alberto Corradi. Entrambi rappresentano un esempio da seguire non solo per i risultati raggiunti ma per quanto riescono a dare ancora giorno dopo giorno, come persone, nei rispettivi ambiti sportivi.
Per uno sport che cambia ma che resta uguale:” I giovani di oggi sono esattamente quelli di tanti anni fa – ha sottolineato Puggioni- sono spinti dalla stessa voglia di far bene e migliorarsi. E questo è un elemento di estrema importanza.” La volontà come comune denominatore anche per chi deve superare le barriere della propria condizione fisica:”Ora praticare lo sport per i diversamente abili è più semplice- ha detto Alberto Corradi, vero e proprio pioniere dello sport per disabili e Stella al merito sportivo- rispetto a quando ho iniziato è cambiato tutto incluse le condizioni per poterlo fare. Anche qui. Non a caso in Sardegna ci sono alcuni ragazzi che eccellono nelle loro discipline. E non solo nel tennis.”
E in questa crescita recita un ruolo di fondamentale importanza la scuola che però:” Dovrebbe prendere spunto da esempi virtuosi come i Paesi del nord Europa o gli Stati Uniti – ha evidenziato Stefano Carta, referente provinciale dell’ufficio educazione fisica e sportiva – per alimentare un processo di formazione che merita un’accelerazione.” Per una cultura sportiva che merita di essere valutata per quanto realmente può rappresentare.
Attraverso l’istituzione scolastica, dalle elementari fino alle superiori:”La scuola, fulcro di crescita e formazione con cui e sui cui è fondamentale lavorare -in questo senso si è espresso il rettore del Canopoleno, Stefano Manca che ha ospitato l’incontro, insieme a Giovanni Dessole intervenuto in rappresentanza del Comune di Sassari e Sergio Zanotti, presidente provinciale Ansmes di Sassari- questo è il motivo per il quale abbiamo sensibilizzato i nostri giovani. In un percorso che vogliamo proseguire a mantenere chiaro nelle nostre azioni.”
Integrazione ed inclusione un filo rosso che si lega indissolubilmente alla pratica sportiva:”Questa quarta tappa ha seguito l’idea che è stata alla base degli altri incontri che si sono svolti in giro per la Sardegna- ha evidenziato il presidente regionale dell’Ansmes, Paolo Poddighe al termine dell’incontro moderato dal giornalista Marco Ledda- per sensibilizzare i giovani che hanno dimostrato grande sensibilità per questi temi grazie anche al sostegno delle scuole come in questo caso il Canopoleno e alle parole degli atleti.”
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