IL 15° TROFEO INTERNAZIONALE CITTA’ DI NORBELLO ATTRAE E DIVERTE. PREMIATI I VINCITORI DEL 14° CONCORSO FOTOGRAFICO OBIETTIVO TENNISTAVOLO
Le ansie iniziali, le soddisfazioni consuntive. Ogni anno è così l’otto dicembre norbellese. Per farlo decollare bisogna viverlo minuto, per minuto, senza mai guardarsi indietro e soprattutto mettendo a punto le proprie competenze, evitando distrazioni che un appuntamento di questo tipo può generare perché si incontrano vecchie conoscenze, si vuole interagire con pongisti di chiara fama e con i protagonisti degli avvenimenti collaterali. Ma è nel momento del terzo tempo che tutti gli attori essenziali del Trofeo Internazionale “Città di Norbello” possono sorridere, abbracciarsi tra loro, esultare per il nuovo successo e gettare già le basi per l’edizione successiva che non tarderà a ritornare.
Lo staff del Tennistavolo Norbello è stato l’anima della manifestazione, ha saputo rincuorare il suo presidente Simone Carrucciu nei momenti critici, è riuscito a incanalare ciascun professionista nel suo posto di lavoro ideale per rendere la quindicesima edizione memorabile come le precedenti.
Il tennistavolo giocato non delude le aspettative, vincono i favoriti ma non passeggiando. Gli appassionati applaudono di cuore Carlo Rossi da Quartu S. Elena che hanno visto crescere gradualmente e scalare le gerarchie tanto da diventare il pongista sardo doc più famoso nel mondo per le sue indiscusse abilità. Sul fronte femminile, approfittando anche del ritiro della cinese Tan Wenling, vince la solare Gaia Monfardini, anche lei brava nel districarsi in alcune fasi di gare dove le sue avversarie più agguerrite hanno tentato di ostacolarne l’ascesa.
Tra un “funambolismo racchettaro” e l’altro si fanno largo i tanto graditi momenti off topic che aiutano lo spirito ad entrare in sintonia con la letteratura e le immagini. Guidati da un Matteo Bruni che se accomodato in un salotto con ospiti da sezionare riesce a tirar fuori il meglio di sé, gli spettatori hanno l’occasione di conoscere lo scrittore Marcello Atzeni che sebbene la sua ultima fatica letteraria stia per compiere un anno è ancora molto richiesta per l’originalità dei suoi contenuti. Le numerose copie di “Quattro Mori a cinque cerchi – I Sardi alle Olimpiadi dal 1908 al 2024” (Sandhi Edizioni) sono esposte nella palestra di via Azuni da Bachisio Medde titolare della libreria Chiara & Stefy di Ghilarza. Volumi che si fanno molto invitanti man mano che il giornalista baradilese, ma di stanza a Sanluri, racconta come è stato perfezionato il progetto, grazie alla collaborazione di amici e parenti degli atleti che hanno avuto la grande opportunità di gareggiare per una competizione dai cinque cerchi. Tra un racconto e l’altro ci sono dei simpatici intermezzi con gli interventi di Luigi Oppo, papà di Stefano, medaglia di bronzo a Rio e d’argento a Parigi e dell’ex insegnante di musica Mario Di Rubbo che fa parte del coordinamento nazionale dei Consigli Comunali Giovanili, a Norbello rappresentati dalla sindaca di Ghilarza e dal piccolo primo cittadino di Sorradile-Bidonì. Tanta carne al fuoco per il buon Bruni che è riuscito a sviluppare delle tematiche dove sport e impegno sociale, possono andare d’amore e d’accordo perché con le giornate piene i giovani riescono a dare un perché al loro percorso verso la maturità. Un plauso particolare è andato al testimonial della manifestazione, il pongista paralimpico pugliese Lorenzo Magarelli, oro a squadre, argento in doppio, bronzo nel singolo agli Europei di Pajulahti (Finlandia) che ha raccontato il suo incontro accidentale con la disciplina, tramutatasi poi in autentica passione. Non è stato semplice misurarsi con atleti che non appartengono alla sua categoria ma il concetto inclusivo resta un caposaldo dell’organizzazione.
Infine le attenzioni culturali si spostano sui migliori scatti che una giuria di tre esperti ha fatto emergere rispetto alle oltre cinquanta fotografie che hanno animato l’edizione numero 14 del Concorso Fotografico Internazionale “Obiettivo Tennistavolo”. Vince l’emiliano Michele Gardini con Autumn Beach Tabletennis. Piazza d’onore per il polacco Bogdan Pasek con Woman e terza posizione per il veneto Michele Santagostino, autore di Facciamo una pausa.Il resto è puro pongismo supervisionato dalla quaterna arbitrale composta dall’arbitro internazionale Emilia Pulina da Sassari, Nicola Mazzuzzi da Cagliari, Daniele Vacca da Sanluri e Adriano Peroni da Roma. In serata cerimonia di premiazione molto amichevole, considerato che tra i partecipanti vige un gradevole fair play dettato da anni e anni vissuti insieme tra competizioni individuali e campionati a squadre.
Nel frattempo, i tecnici della diretta streaming si compiacciono per gli ottimi i riscontri avuti online con centinaia di persone che stavano seguendo l’evolversi della manifestazione.
Come di consueto il presidente del Tennistavolo Norbello, della FITeT Sardegna e delegato CONI Oristano Simone Carrucciu stila il suo personalissimo bilancio: “Questo è il risultato di un lavoro cominciato ventisei anni fa, quando è nato il Tennistavolo Norbello; siamo soddisfatti, orgogliosi e felici di quello che facciamo, non mancano le difficoltà, ma siamo una grande squadra. Il trofeo nacque quasi per gioco nel 2010, non solo per identificarsi col tennistavolo italiano e per crearsi un ruolo importante tra gli eventi sportivi in Sardegna, ma anche per promuovere Norbello e il territorio. Siamo partiti un po’ in sordina, ma negli anni siamo cresciuti e ormai per tanti è risaputo che ogni anno, nel giorno dell’Immacolata, c’è il Trofeo Internazionale “Città di Norbello”. Stiamo già pensando a cosa fare il prossimo anno. Ringrazio di cuore i dirigenti e tutto lo staff gialloblu, atleti, società, tecnici, arbitri che hanno partecipato. Ringrazio coloro che ci hanno seguito dal vivo e nella diretta streaming, la Federazione Italiana Tennistavolo, il Coni Sardegna presente con la vice presidente vicaria Stefania Soro, il Comitato Paralimpico Sardegna, l’amministrazione comunale di Norbello e la Regione Sardegna. E poi i nostri partner, il folto reparto media dal conduttore Matteo Bruni al fotografo Alessio, alla social manager Martina, alla regia streaming, ai cameramen. La ciliegina sulla torta, oltre a quella buonissima preparata da Sandra per il tradizionale terzo tempo, l’abbiamo avuta con la presenza dei Consigli Comunali Giovanili che meritano tutta la nostra stima e per questo ringrazio il professor Mario Di Rubbo per la collaborazione. Grazie pure alla libreria di Bachisio Medde, allo scrittore Marcello Atzeni, alle forze dell’ordine e Istituzioni presenti in palestra, ai Barracelli e Proloco norbellese, e alla Croce Verde di Macomer.
ROSSI E MONFARDINI VINCONO IL 15° TROFEO
Per il secondo anno consecutivo il format del torneo viene inquadrato tra gli assoluti, e quindi vincolato ad un regolamento federale da osservare. Al momento della presentazione con il tradizionale rituale della firma seguito dalla consegna dei gadget compaiono quasi tutti i protagonisti. Tra le donne è costretta a dare forfait Tan Wenling per problemi di salute, ma confermano la loro presenza la romena Tania Plaian, Arianna Barani e Miriam Carnovale, la nigeriana Fatimo Bello, Valentina Roncallo, la paraguaiana Lucero Ovelar, Gaia Monfardini e la russa Sofia Ivanova.
Tra i maschi gli autoctoni Carlo Rossi, Marco Poma, il russo Maxim Kuznetsov, Antonio Giordano, il campione paralimpico Lorenzo Magarelli, il nigeriano Adebayo Ashimiyu Ganiyu.
Le donne sono ripartite in tre gironi vinti rispettivamente da Roncallo, Monfardini e Plaian.
Nei quarti di finale Barani cede nei confronti di Carnovale, mentre a Plaian occorrono cinque parziali per domare Bello.
In semifinale Monfardini piega la romena dopo cinque set, mentre Carnovale liquida in quattro set Valentina Roncallo. Infine a Monfardini sono sufficienti tre set per trionfare su Carnovale.
Nel girone A maschile Rossi batte Kuznetsov e Magarelli. Nell’altro Marco Poma ha la meglio sia su Giordano, sia nei confronti di Ashimiyu.
In semifinale Rossi batte Giordano in quattro set, con lo stesso punteggio Poma si impone su Kuznetsov. Finale tra due atleti cresciuti insieme nelle giovanili, ma non c’è colpo di scena perché come ai vecchi tempi, il magico Carlo conosce le strategie per neutralizzare l’amico avversario che comunque mantiene un target invidiabile.
La spartizione dei 2400 euro di montepremi è avvenuta regolarmente con il plauso di un pubblico soddisfatto.
Gaia Monfardini: “Bello portare l’assegno a casa, specie in questo periodo di acquisti frenetici per il Natale dove il budget appariva limitato. Quanto alla finale, avevo già incontrato Miriam Carnovale lo scorso anno agli Italiani, e il risultato finale fu identico. Probabilmente mi trovo bene con il suo gioco non molto difficile da interpretare. Nessuna delle avversarie che incontro ha un gioco identico all’altra, ma incide anche il fattore mentale, per due volte l’ho spuntata di misura al quinto set sia con Arianna Barani, sia sulla sua compagna Tania Plaian, ma in quei casi non prevale il fattore tecnico, ma si fa sentire la fatica di giocare più partite nello stesso giorno. Sono felice di essere riuscita a superare questi ostacoli. Non vedo l’ora di andare in vacanza ma mi attendono ancora quattro gare di campionato, non solo in Italia e quindi devo concentrarmi tanto anche se vorrei buttarmi nei bagordi natalizi”.
Carlo Rossi: “Con Marco Poma ci conosciamo a memoria, e sicuramente va letta in questo particolare la motivazione di una sconfitta così netta dopo tantissime gare disputate insieme. Lui col mio tipo di gioco non si trova bene e quindi si esprime sotto tono rispetto ai suoi normali standard. Ha mollato prima del dovuto anche se ad un certo punto ha provato ad ostacolare la mia ascesa verso la vittoria. Penso che la finale sia stata chiusa e meno spettacolare per via della nostra lunga militanza giovanile insieme. L’importante era portare a casa il Trofeo e ce l’abbiamo fatta. Non è semplice scindere l’ottimo rapporto di amicizia quando si è avversari sul tavolo; nel periodo agonistico giovanile non venivo influenzato da questo aspetto e forse ero più cinico. Ora mi sono ammorbidito conservare la cattiveria agonistica con gli amici non è semplice però i veri sportivi non devono farsi condizionare dai sentimentalismi. Adesso mi attendono diverse gare tra campionato e coppe europee ma subito dopo capodanno andrò a giocare in Qatar. E grazie a queste trasferte che ti rendi conto di come la nostra vita, grazie al tennistavolo, sia molto bella nonostante i tanti sacrifici e le privazioni rispetto alla vita di un normale adolescente. Il nostro lavoro è andare in palestra ed allenarci, non è sempre bello e semplice però oggettivamente la ritengo una gran fortuna. Bisogna essere grati di questo e farlo durare il più a lungo possibile”.
Lorenzo Magarelli: “Ho cominciato a praticare la disciplina per caso perché da bambino giocavo a calcio. Poi dal nulla mi ha chiamato mio fratello esternandomi la sua intenzione di voler praticare il tennistavolo. Io ci provai, mentre mio fratello smise di lì a poco. Ho continuato a giocare e mi sono appassionato. Andare alle paralimpiadi è il mio sogno, l’importante è vivere ogni partita cercando di concentrarsi al massimo, e fare il possibile per arrivare allo scopo. Però sottolineo che il raggiungimento a tutti i costi di un traguardo non deve diventare una malattia. Bisogna viverla con serenità perché altrimenti tutto si può rovinare. Detto questo sto puntando alle prossime paralimpiadi; non sarà facile ma cercherò in ogni modo di raggiungerle. A Norbello ho incontrato atleti molto forti, ci ho provato mettendocela tutta”.
VOCI SPARSE DA VIA AZUNI
Marcello Atzeni (Scrittore): “Ho cominciato a scrivere di sport nel 1986 sull’Unione Sarda, successivamente mi sono occupato anche di cronaca nera, cinema, libri. La mia prima pubblicazione sugli aforismi è datata 2018, seguita da un’altra sullo stesso tema, poi ho scritto “Nuotavo nel grano” dedicato tempi che furono e anche un libro sulle donne. Inoltre ho organizzato corsi sul cinema, ho collaborato con la Rai nella trasmissione” I racconti assortiti”. Infine sono tornato al mio vecchio amore legato allo sport materia dove so barcamenarmi molto bene anche se apparentemente non sembrerebbe. Quanto alla mia ultima pubblicazione il lavoro più faticoso è stato il reperimento delle foto e la cosa più curiosa è che le ho recuperate soprattutto in Penisola. Nel frattempo l’opera sarà presentata anche in varie scuole della Sardegna e mi fa piacere che stia continuando a vendere nonostante le Olimpiadi siano passate da un po’. Anzi, adesso stiamo già pensando a coloro che potrebbero rappresentare la Sardegna nel 2028; i primi nomi che mi vengono in mente sono quelli di Diego Nappi di Porto Torres, velocista nell’atletica e del pesista ghilarzese Sergio Massidda”.
Stefania Soro (Vicepresidente vicario CONI Sardegna): “Grazie al lavoro svolto dai dirigenti sardi del Tennistavolo, ma in particolar modo dal presidente regionale FITeT Simone Carrucciu, in questi ultimi anni sono stati organizzati dei grandi eventi di spessore come i Campionati Italiani Assoluti e il WTT Feeder di Cagliari o lo stesso Trofeo Internazionale Città di Norbello che nasce nel 2010. Credo che il CONI sia la grande madre dello Sport, è l’ente che supervisiona le attività di tutte le Federazioni, ritengo il suo ruolo fondamentale.
Gli sport minori non esistono, forse è meglio parlare di sport non televisivi. Le medaglie olimpiche arrivano anche da lì; la mia Federginnastica, per esempio ne ha portato cinque, un ginnasta sardo, Nicola Bartolini ha gareggiato a Parigi. Ma credo che tutte le Federazioni siano cresciute, sia come numero di tesserati, sia come eccellenze. Il risultato del grande lavoro svolto dalle società sarde con i loro tecnici e dirigenti è tangibile per la grande gioia degli appassionati”.
Mario Di Rubbo (Coordinatore Regionale Consigli Comunali Giovanili): “Da quattro anni mi sto dedicando con impegno e a titolo gratuito, ho responsabilizzato i ragazzi facendoli seguire gli stessi itinerari dei consigli comunali dei grandi. Da noi vincono tutti, nel senso che non esistono maggioranza o minoranza. I candidati della lista che non vince partecipano in qualità di collaboratori e di costruttori di una politica sana che progredisce anche in futuro quando si ritroveranno ad assolvere incarichi di responsabilità comunale. Alcuni mini sindaci, sono diventati col tempo veri sindaci e ho avuto il piacere di incontrarli. I consigli comunali dei ragazzi sono una specificità ed una risorsa per le amministrazioni comunali perché avanzano tante proposte, ma non sempre sono seguiti e questo mi rammarica, però ci terrei al fatto che facessero la loro parte suggerendo e chiedendo. Dove si lavora rendono: per esempio con le giornate ecologiche, l’assistenza agli anziani e molta disponibilità per le tematiche sulla disabilità e per l’ambiente. Qualche volta ho giocato a tennistavolo, ma soprattutto da quest’anno, grazie al Tennistavolo Norbello che ci ha prestato un tavolo, abbiamo cominciato un’attività estiva in aperta campagna dove abbiamo coinvolto persone con disabilità che hanno giocato sia a tennistavolo, sia a calcio balilla. Dare spazio a chi molto spesso non ha spazio è una grande forma di altruismo. Nella mia attività di docente di musica, ho avuto sempre un rapporto fraterno con gli alunni di Norbello, tra cui anche il presidente Simone Carrucciu”.
Alessandro Solinas (Consigliere Regionale): “È davvero bello constatare come il tennistavolo e lo sport in generale riescano ad animare le nostre comunità. Si parla spesso delle misure di contrasto allo spopolamento, proponendo le ricette più varie. Io penso che investire sullo sport e sui giovani che allo sport devono accedere nella maniera più facile possibile sia una delle ricette migliori per continuare a garantire vita e prosperità alle nostre comunità. Piacevole inoltre constatare come gli atleti visti oggi, a parte lo spettacolo che ci riservano, sono sostenuti da una comunità a cui preme che il movimento sia salvaguardato e migliorato. Come Regione Sardegna dobbiamo continuare ad investire sulle società dilettantistiche affinché i giovani possano accedere allo sport”.
Tista Mele (Vicepresidente Tennistavolo Norbello): “La giornata è stata intensa e particolare. Nonostante ci fossero meno atleti rispetto alle precedenti edizioni, il tasso di qualità non è stato scalfito perché ho assistito a delle belle sfide che mi hanno tenuto col fiato sospeso. In queste circostanze mi piace sondare il terreno tra i presenti in palestra e devo dire che tutti si sono manifestati contenti di come la giornata si è sviluppata anche se qualche preoccupazione ce l’hanno data le condizioni meteo dei giorni precedenti con delle precipitazioni che tendevano a non cessare. Ma grazie all’esperienza accumulata negli anni io e gli altri collaboratori ci siamo mossi in maniera impeccabile. Attestati di stima li ho ricevuti da giocatrici e giocatori per l’accoglienza ricevuta, abbiamo fatto in modo che non mancasse niente sia per i trasferimenti, sia per il vitto e l’alloggio ma anche su questi aspetti ormai non facciamo crescere l’erba sotto i piedi”.