Al via la 7° edizione del TEATRO DA CAMERA 2025 della Fabbrica Illuminata
Dal 25 gennaio al 20 luglio a Villa Asquer, Sant’Eulalia, Palazzo Siotto, Teatro Massimo, Fico d’India
È la Storia con la S maiuscola e sono le storie quotidiane di ieri e di oggi su disabilità, identità di genere e omosessualità le protagoniste della nuova stagione del Teatro da Camera proposta dalla Fabbrica Illuminata di Cagliari, sotto la direzione artistica di Elena Pau.
9 appuntamenti con 11 produzioni che iniziano il 25 gennaio e terminano il 20 luglio. Tra l’apertura e la chiusura della rassegna, nella favolosa Villa Asquer di Assemini, ogni spettacolo trova la sua location a partire dal tema: nell’Area Archeologica di Sant’Eulalia si attinge dalla mitologia, a Palazzo Siotto il racconto fluttua sulla musica, al Fico d’India si celebra la giornata contro l’omofobia. La sede della Fabbrica e la sala M2 del Teatro Massimo ospitano spettacoli sulle identità segnate da disabilità e identità in transizione.
Come sempre, tante collaborazioni e nuove produzioni, con la presenza di grandi nomi del teatro italiano quali il premio Ubu 2024 Leonardo Capuano, impegnato come regista, l’Arlecchino ufficiale del Piccolo Teatro di Milano Enrico Bonavera, e Pino Micol in un grande classico dedicato a Oscar Wilde.
Al via la 7° edizione del TEATRO DA CAMERA 2025 della Fabbrica Illuminata
L’apertura è con due appuntamenti in occasione della Giornata della memoria, sabato 25 gennaio alle ore 11 a Villa Asquer (Assemini) e ruota intorno alla figura dell’ebrea cecoslovacca Ilse Herlinger Weber. Giovane promessa della letteratura dell’infanzia degli anni Venti, Weber è stata inoltre musicista ma soprattutto, dall’8 febbraio 1942, infermiera nel campo di concentramento di Theresienstadt e poi direttrice del reparto riservato ai bimbi malati di cui, per scelta, finirà per condividere il destino. Dalle sue fiabe ebraiche, pubblicate nel 1929 in Cecoslovacchia, nasce L’ora blu delle fiabe – nel ghetto di Theresienstadt, nuova produzione de La Fabbrica Illuminata, in scena per le voci di Elena Pau e Valentina Sulas.A seguire, nella stessa mattina, la nuova produzione di Officinacustica I Bambini di Ilse – Filastrocche e Ninne Nanne da Terezin con la direzione musicale e gli arrangiamenti di Corrado Aragoni, i testi originali di Anna Lisa Mameli, voce recitante e cantante e lo stesso Aragoni al pianoforte. Tra melodie e poesie, ecco il racconto della vicenda umana di Ilse Weber che, dentro il dramma e l’orrore della deportazione, trova una nuova ragione di vita nell’occuparsi dei bambini del campo.
Un balzo lontano nel mito, domenica 16 febbraio alle ore 19 all’Area Archeologica di Sant’Eulalia con Arianna nel labirinto, con Salima Balzerani, musiche originali di Stefano Casta, regia di Salima Balzerani e Vito Biolchini, anche autore del testo di questa produzione del Crogiuolo in collaborazione con l’associazione Heuristic. Arianna è una donna che, ripensando al suo passato, svela particolari inediti del suo amore con Teseo, del matrimonio con Dioniso e della terribile vicenda del fratellastro, il Minotauro. Tutto è cambiato da allora, la stessa Arianna ha deciso di fare i conti con se stessa e di tornare nel luogo più misterioso e terribile di tutti: il labirinto.
Dal libro semi-biografico di Valentina Incani, edito nel 2024 dalla Butterfly Edizioni, L’amore è cieco… Ma il karma ci vede benissimo, un doppio appuntamento sabato 29 marzo ore 20 e la domenica successiva alle ore 19 nella saletta di teatro da camera di via Falzarego, di e con Valentina Incani, adattamento e allestimento a cura di Elena Pau e voce fuoricampo di Giuliano Pornasio.
Protagonista di questa produzione de La Fabbrica Illuminata sul tema delle disabilità sensoriali è Vittoria, ragazza ironica, irriverente e ipovedente a causa di una retinite pigmentosa diagnosticata all’età di tre anni. La sua vita prende una svolta inattesa quando si scontra con il nuovo inquilino del secondo piano: anche un piccolissimo campo visivo può aprirsi al mondo con forza e determinazione attraverso una ostinata a volte irriverente ironia, vera protagonista del monologo.
Nuovo appuntamento per La Storia non si cancella, domenica 27 aprile alle ore 19 a Palazzo Siotto. In ricordo del genocidio armeno, il recital C’era o non c’era. Fiabe d’Armenia di Sonya Orfalian con Anna-Lou Toudjian, voce recitante, e Irma Toudjian al pianoforte. C’era e non c’era è la formula con cui hanno inizio le fiabe armene, spazio in cui tutto diventa possibile: gli elementi della natura si animano, principi-pastori, maghi-contadini e fanciulle bellissime diventano i protagonisti di storie la cui origine affonda nella ricca mitologia di una cultura plurimillenaria europea e orientale, ancora poco nota.
È dedicato alla più bella delle Nereidi lo spettacolo Teti – Una ninfa una dea del 10 e 11 maggio (rispettivamente ore 19 e 20) in scena nell’Area Archeologica di Sant’Eulalia. Scritto dalla siciliana Giuseppina Norcia, è una co-produzione Lasarda Produce e La Fabbrica Illuminata. In scena Roberta Pasquinucci Cocco che cura anche la regia assieme a Mariano Botindari. Teti è ninfa e madre. Ma anche dea, donna, femmina, voce sapiente e sofferta che irrompe dal racconto mitico e insieme lo capovolge. La metamorfica “figlia del mare”dà respiro a nuove parole e genealogie, cogliendo il segreto della propria esistenza.
Domenica 18 maggio dalle ore 20 al Fico d’India, doppio spettacolo in occasione della giornata contro l’omofobia. Si comincia con il trasformista e mimo Gianni Dettori che porta in scena Seguendo la flotta, pot-pourri di canzoni in ricordo dello straordinario attore e cantante Paolo Poli prodotto da La Fabbrica Illuminata. Un playback esilarante, colto e a volte dissacrante animato da una carrellata di travestimenti. A seguire, in collaborazione con l’associazione Baa Ba’, il concerto spettacolo en travesti Mike Lupone & the Leading Ladies. Star decaduta del Vaudeville, creatura indefinita, un po’ uomo, un po’ flapper, Mike Lupone prova a farsi spazio in un mondo contemporaneo lontano dalle vecchie cineprese degli anni ’30, con un repertorio che spazia tra i grandi classici di Broadway e del Jazz.
Con la regia di Leonardo Capuano, giovedì 29 e venerdì 30 maggio alle ore 20, nella sala M2 del Teatro Massimo, debutta in prima assoluta Non è il mio genere, Storie di transizioni e identità. Le attrici Laura Fortuna, Elena Pau e Manuela Perria danno voce a persone che non si identificano nel genere a loro assegnato né in categorie binarie. Tratta dagli scritti, tra gli altri, di Leslie Feinberg, questa nuova co-produzione La Fabbrica Illuminata, Arc e Baa Ba’ è costruita intorno al tema del sentirsi invisibile e ai margini e, al tempo stesso, di sentire la spinta a lottare. Attraversando una pluralità di visioni e testimonianze sui temi della diversità e della fragilità individuale, lo spettacolo compie un viaggio, dagli anni ’60 delle violenze di Stonewall al presente di coloro che affrontano la transizione: chi con con fluidità e leggerezza, chi con rabbia e disincanto, lungo un percorso di riattribuzione del genere minato da difficoltà personali e sociali.
Con l’inizio dell’estate si torna a Villa Asquer, domenica 22 giugno alle ore 21, in compagnia Enrico Bonavera, il “mitico” Arlecchino servitore di due padroni rinomato in tutto il mondo, qui autore e interprete di Il Vino e suo figlio, prodotto dalla Compagnia Cajka. Il monologo, liberamente tratto da Il Navigatore del Diluvio di Mario Brelich ripercorre, attraverso il racconto del primogenito Sem, le tappe misteriose della scoperta del vino da parte di Noè e, tramite quello, del suo rapporto strettamente personale con Dio. Virtuoso nella recitazione con le Maschere della Commedia dell’Arte, Bonavera coniuga superbamente tecniche di narrazione popolare e doti di affabulatore, mimo ed attore gestuale.
La rassegna del Teatro da Camera si chiude in bellezza il 20 luglio sempre a Villa Asquer alle ore 21 con la mise en espace Divagazioni e delizie, cavallo di battaglia del grande attore Pino Micol, oltre 50 anni di carriera teatrale sui palcoscenici di tutta Italia, qui regista e interprete. Il testo, dello sceneggiatore statunitense John Gay, ambientato il 28 novembre 1899, è costruito come una delle conferenze che Oscar Wilde era solito tenere a cavallo tra il XIX ed il XX secolo. Incontriamo Wilde a Parigi dopo essere uscito di prigione e sofferente della malattia che presto lo ucciderà; l’artista parla di sé raccontando qualche aneddoto e dando istruzioni di vita impregnate di una saggezza letteraria proveniente dall’estetismo dandy che tanto lo caratterizzò.
Anche quest’anno La Fabbrica Illuminata propone, dal 19 gennaio al 23 marzo, uno spazio per i più piccoli con 3 appuntamenti per il Teatro da Cameretta, in scena alla sede della Fabbrica Illuminata.
Si è debuttato il 19 gennaio con W Re Canciofali, un omaggio al carnevale cagliaritano, di cui Canciofali è il re indiscusso, scritto e diretto da Rita Atzeri, con Carla Orrù e Marta Gessa prodotto da Il crogiuolo.
Domenica 23 febbraio sarà l’originale e moderna Cappuccetto Rosso del Teatro del Cocomero, sotto la direzione di Rahul Bernardelli e con Selene Manca, a regalare emozioni e divertimento al giovanissimo pubblico.
Ultimo appuntamento della mini rassegna, il 16 marzo con Storie in valigia – La magia del Kamishibai, di e con Milena Petilli. Il kamishibaiè l’arte degli oltre tremila cantastorie che in Giappone, tra le due guerre, a bordo della loro bicicletta si fermavano in ogni villaggio e aprivano, assieme ai loro teatrini portatili, il mondo dei racconti e della fantasia.
Gli spettacoli della rassegna, realizzata grazie al contributo della Regione Sardegna, sono gratuiti, con l’eccezione di Non è il mio genere del 29 e 30 maggio.
Prenotazione obbligatoria al 389 878 7413 (solo whatsapp) o per mail a: [email protected]