Questa mattina la città si è svegliata di nuovo nella morsa invernale, il cielo oscurato dalle nubi, una fitta pioggia sottile a tradurre ogni movimento in un frettoloso scatto muscolare. La finestra di sole si è chiusa, la magia delle Feste, finita.
Il Guglielmo Hotel, lo spettacolo di circo contemporaneo che dal 21 dicembre ha incantato i sassaresi con evoluzioni e sapiente ironia, ha chiuso i battenti ieri sera.
Per un osservatore poco attento, si potrebbe dire che nulla sia cambiato, che questa parentesi luminosa nel grigiore del quotidiano sia stata solo un artificio effimero, un lampo tanto luminoso quanto breve.
Eppure, ancora brilla.
In chi è riuscito a vederlo, scalando liste d’attesa o assicurandosi un posto tramite lungimirante prenotazione, brilla ancora la sensazione dell’abbraccio delicato ricevuto dopo una caduta, o quella del fiato sospeso ad ogni evoluzione acrobatica, o il suono di duecento mani che battono all’unisono; si sente ancora la pelle d’oca per gli acuti di un ottone, si riaccendono le risate per un cioccolatino, si resta ancora affascinati dalla mela che si arrende sotto i passi affilati di una sensuale seduzione.
Il Guglielmo Hotel è stata un’esperienza vivida, surreale, visionaria, un’appassionata esibizione di talento e creatività, di umanità, di verità, dove nessuno ha risparmiato le forze e tutti hanno lavorato per mettere in moto una macchina dei sogni gigantesca in grado di traghettare lo spettatore nelle stanze di un hotel in cui la vita è stata condensata e gli è stata offerta su un vassoio d’argento, un’esperienza allucinatoria che ben ha divertito platee intere non disdegnando di far serpeggiare nell’inconscio pensieri meno gioiosi, con riferimenti alla guerra, allo spaesamento, alla certezza che “prima o poi, cadremo tutti”.
Un’avventura completa, che ha donato alla città attimi di commozione e parecchie risate, e che ha lasciato il segno in chiunque ne abbia fatto parte anche solo per un’ora, perché – come assicurato – non si è più gli stessi, dopo essere stati al Guglielmo Hotel.
Magia completamente autofinanziata, resa possibile – oltre che dall’impegno degli artisti – dagli ideatori e dalla coproduzione firmata CircoKrom e Theatre en vol, che hanno fornito il luogo fisico (tendone il primo, Spazio TEV di Via Giuseppe De Martini a Sassari, i secondi) ove in pochi giorni ha preso corpo questo piccolo gioiello brillante di significati profondi e divertimento. Un progetto-pilota che ha ampiamente dimostrato come la città sia ansiosa di rispondere a nuove offerte artistiche, e che la collaborazione tra artisti di più discipline sia un fenomeno che va incentivato e incoraggiato.
Il Guglielmo Hotel infatti, oltre ad ospitare acrobati, giocolieri, funamboli, trapezisti, attori, clown, vanta musiche originali composte ad hoc e suonate dal vivo: l’attenzione alla musica, ha portato il collettivo di artisti e Theatre en vol a promuovere una serata jam session il 5 gennaio, animata dal gruppo di improvvisazione musicale TaTaRì Jam Band che ha energicamente strappato il pubblico dalle sedie sorprendendolo con variazioni ritmiche e un groove trascinante. La parola “contaminazione” dunque sembra avere ancora un valore positivo e concreto, valore che Theatre en vol porta avanti da anni e a cui intende fornire un “campobase” con lo Spazio TEV, assicurando alla città un luogo di riferimento per le arti, la delicata bellezza e l’azione creativa, e in cui si spera di ospitare nuovamente (e presto!) l’incontenibile genialità del Guglielmo Hotel!
Per informazioni rimandiamo ai canali social ufficiali e al sito theatrenvol.org.