La Rete delle Consulte Giovani Sarde chiude l’anno con un bilancio positivo, segnando un’importante crescita e consolidamento delle sue attività su tutto il territorio regionale. Il 2024 è stato un anno di impegno concreto, con un focus speciale sul rafforzamento del dialogo istituzionale e sulla promozione della partecipazione giovanile a livello locale.
“Sul piano isolano,” dichiara il coordinatore regionale Gian Luca Atzori, “tra i traguardi più significativi troviamo l’espansione della rete in diversi territori e l’avvio del dialogo sulla riforma delle politiche giovanili, scritta con i movimenti giovanili e studenteschi di tutta l’isola in anni di confronto e sottoposta all’attenzione dell’Assessora Regionale alla Cultura, Ilaria Portas, e ai dirigenti del settore, oltre che alla Presidenza, nelle figure di vari consulenti”.
Per quanto concerne il Sud Sardegna e la provincia di Cagliari si evidenzia un incremento significativo delle Consulte, con una crescita di oltre il 350%. “Questo aumento”, afferma Rebecca Pisanu, “riflette non solo una maggiore sensibilità da parte delle amministrazioni locali verso le istanze giovanili, ma anche l’impegno della Rete nel supportare i giovani nella costruzione di spazi di confronto e progettualità condivisa. È un risultato che ci rende orgogliosi e che è frutto di un lavoro comunitario che dimostra il ruolo fondamentale che le consulte avranno nel prossimo futuro”.
Sulla stessa linea la provincia di Oristano, la quale “vanta decine di consulte che in questo anno hanno realizzato diversi progetti per valorizzare il territorio” afferma il coordinatore Emanuele Orrù, il quale si dichiara “felice anche per le nuove sinergie che si stanno creando con la Provincia, con la quale abbiamo attivato per i giovani della zona”.
Importanti passi avanti si sono registrati anche nel Nord dell’isola: “si va avanti nonostante le difficoltà” dichiara Alessio Auriemma, neo-coordinatore delle consulte della provincia di Sassari, “siamo riusciti a far crescere il territorio che oggi conta vere e proprie eccellenze tra le varie realtà locali, in questo senso è stato fondamentale l’incontro territoriale svolto ad Alghero nel mese di settembre.”
La Consulta Regionale, nata dal progetto Tessiu nel 2012, ha svolto un ruolo determinante nel processo di nascita e consolidamento delle organizzazioni nei vari comuni dell’isola. Attraverso un’azione di supporto diretto, ha affiancato amministrazioni comunali e gruppi informali di giovani, fornendo strumenti e competenze per la costituzione e l’avvio delle nuove organizzazioni. Questo approccio ha permesso di creare una rete sempre più capillare, che funge da punto di riferimento per la partecipazione attiva delle nuove generazioni alla vita politica e sociale delle loro comunità.
Allo stesso modo, “la Consulta sarda è stata un attore fondamentale nell’ avvio dei lavori per la formazione di una rete nazionale, come conferma Umberto Guiso Coordinatore per la Provincia di Nuoro e referente regionale nel contesto nazionale “attraverso la replica delle azioni messe in atto nell’isola e la condivisione delle esperienze siamo riusciti, insieme alle altre consulte di tutta Italia, ad unirne più di 300 all’interno di un processo che ci vede protagonisti, ma senza dimenticare i processi di valorizzazione territoriale e locale che ci coinvolgono direttamente nella nascita di nuove consulte e nel supporto alle realtà già attive.”
Guardando al futuro, la Rete si impegna a proseguire su questa strada, rafforzando la collaborazione con le istituzioni regionali e promuovendo ulteriormente il protagonismo giovanile in tutta la Sardegna. “Non possiamo però ignorare anche le criticità che il movimento vive, in una terra sempre più colpita dallo spopolamento. La rete non potrà continuare a operare a lungo in queste condizioni,” aggiunge Gian Luca Atzori, il quale conclude con un appello: “l’ultima riforma per i giovani risale a 25 anni fa e non è mai stata applicata. Ci sono intere generazioni che non ne hanno mai vista una e vorremmo fosse al centro del dibattito. Ogni giorno che passa decine di giovani sardi decidono definitivamente di partire o di non tornare più a casa. Chi crede davvero che i giovani siano il futuro li dovrebbe rendere una priorità nell’immediato, non possiamo perdere tempo prezioso.”