Il provvedimento aveva permesso di dotare i medici in quiescenza dei ricettari, indispensabili per la prescrizione ai pazienti di visite specialistiche, esami diagnostici e farmaci, consentendone di fatto l’arruolamento negli Ascot, sino alla fine dell’anno appena trascorso. Ora, per la prosecuzione dell’attività occorre un nuovo provvedimento regionale che, già deliberato dalla Giunta regionale, attende di passare alla ratifica del Consiglio.
Nel frattempo, per garantire a tutti i cittadini la continuità dell’assistenza sanitaria di base, l’azienda sanitaria oristanese si è già attivata acquisendo, grazie all’intervento tempestivo della struttura per l’Integrazione ospedale-territorio, la disponibilità di diversi professionisti già impiegati negli Ascot che sostituiranno i colleghi in pensione fino al loro reintegro. Alcuni medici hanno iniziato a lavorare da questa settimana, altri copriranno i turni vacanti dalla prossima.
«Ancora una volta il progetto Ascot dimostra la sua flessibilità e capacità di rispondere efficacemente alle criticità della medicina di base in un quadro che resta, in particolare per i nostri territori, effettivamente complicato a causa della carenza dei medici di medicina generale» afferma Serusi.
Attualmente sono 33 gli Ascot attivi nella provincia di Oristano, che garantiscono 67 turni e 322 ore di servizio alla settimana. Gli ambulatori sono operativi ad Arborea, Ardauli, Baratili, Bauladu, Busachi, Cabras, Cuglieri, Fordongianus, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Narbolia, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Pompu, Samugheo, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Santu Lussurgiu, Seneghe, Sennariolo, Simaxis, Siris, Terralba, Tramatza, Tresnuraghes, Uras, Villaurbana, Zeddiani. Il progetto pilota messo a punto dalla Asl 5 dà una risposta ai circa 28.000 cittadini della provincia privi di medico di famiglia, garantendo l’attività ambulatoriale, con prescrizione di farmaci, piani terapeutici e prestazioni specialistiche, visite domiciliari e una collaborazione con il servizio Assistenza domiciliare integrata (Adi) per la presa in carico dei pazienti più fragili.