Sanità Privata, AISI: caso tariffe insostenibili, il rischio collasso è imminente
Saccomanno e Onesti: “Le nuove disposizioni mettono sempre più a rischio la sanità privata. Il momento del confronto si riveli propedeutico a soluzioni concrete. Le istituzioni ci ascoltino”.ROMA, 21 gennaio 2025 – L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI), con la partecipazione del suo presidente Karin Saccomanno e del direttore generale, nonché tesoriere U.A.P., Giovanni Onesti, annuncia la sua adesione alla conferenza stampa organizzata dall’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (U.A.P.), che si terrà domani 22 gennaio, presso la Club House di Piazza Montecitorio, a Roma. L’incontro si concentrerà sulle gravi problematiche derivanti dall’applicazione del nuovo Nomenclatore tariffario, entrato in vigore il 30 dicembre, e sulle conseguenze dirette per le strutture sanitarie private e per i cittadini.
Il ruolo cruciale della sanità privata nella tutela della salute
In un contesto sanitario sempre più complesso e sfidante, la sanità privata gioca un ruolo fondamentale nel garantire l’accesso a servizi sanitari tempestivi e di qualità. AISI riconosce l’importanza di garantire un sistema sanitario integrato e accessibile, senza discriminazioni tra il settore pubblico e quello privato. Il nuovo Nomenclatore tariffario, purtroppo, rischia di mettere a dura prova la capacità delle strutture accreditate di erogare servizi in modo efficace e tempestivo, con evidenti ripercussioni sui pazienti.
L’inadeguatezza del nuovo Nomenclatore tariffario: un ostacolo per i servizi essenziali
Il presidente Karin Saccomanno esprime ancora una volta forte preoccupazione per l’impatto del nuovo decreto sulle strutture sanitarie private e accreditate: “Le tariffe stabilite dal nuovo Nomenclatore non sono adeguate a garantire la sostenibilità economica delle strutture sanitarie, rischiando di compromettere l’erogazione dei servizi essenziali. È inaccettabile che gli operatori sanitari privati, che da anni supportano il sistema pubblico, si trovino ad affrontare un’ulteriore difficoltà burocratica ed economica. Le imprese sanitarie indipendenti sono pronte a collaborare per migliorare il sistema, ma è fondamentale che le tariffe siano riviste per evitare il collasso di molte realtà locali, specialmente in aree più svantaggiate. Se non si interviene immediatamente, molte strutture, in particolare quelle che operano in territori più vulnerabili, saranno costrette a ridurre o addirittura interrompere l’erogazione dei servizi.”
Le ripercussioni per i pazienti: un freno alla qualità delle cure
Giovanni Onesti, direttore generale di AISI e tesoriere dell’U.A.P., ribadisce l’urgenza di una semplificazione burocratica che permetta alle strutture sanitarie di concentrarsi sulla cura dei pazienti, piuttosto che su adempimenti amministrativi gravosi. “Le strutture sanitarie private, soprattutto quelle accreditate, sono costrette a fronteggiare non solo le difficoltà economiche derivanti dalle nuove tariffe, ma anche l’onere di complesse procedure burocratiche. Un sistema sanitario che voglia davvero rispondere alle esigenze dei cittadini non può permettersi di penalizzare ulteriormente le strutture sanitarie che lavorano con impegno per abbattere le liste d’attesa e garantire la salute di tutti. Se non si interviene in tempi rapidi, l’effetto diretto sarà un abbassamento della qualità delle cure, con ricadute molto negative per i cittadini.”
Il sistema sanitario privato a rischio di collasso: le soluzioni necessarie
Il sistema sanitario privato, che svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’accesso ai servizi e nel ridurre le liste d’attesa, rischia di subire gravi danni economici con il nuovo Nomenclatore. La paralisi del sistema informatico nelle strutture, la crescente difficoltà nell’assicurare l’erogazione dei trattamenti e l’incapacità di far fronte alla crescente domanda di cure potrebbero avere ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza, creando disagi insostenibili per i cittadini. “Le nostre strutture sanitarie sono già sottoposte a una pressione enorme. Con queste nuove tariffe, il rischio è che molte realtà locali non possano più operare, compromettendo non solo il lavoro dei professionisti, ma anche il benessere dei pazienti,” aggiunge Saccomanno.
Le proposte di AISI: lavorare insieme per una sanità più equa e sostenibile
AISI sostiene fermamente la necessità di un dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni per trovare soluzioni concrete che possano risolvere le problematiche derivanti dall’introduzione del nuovo Nomenclatore tariffario, a tutela tanto delle strutture sanitarie quanto dei pazienti. Le imprese sanitarie indipendenti sono pronte a mettere in campo idee e azioni per migliorare l’efficienza del sistema sanitario e per garantire la sostenibilità delle strutture, ma è necessario un impegno condiviso da parte di tutte le istituzioni competenti.
Conclusione: un sistema sanitario equo e funzionale per tutti
“Le tariffe del nuovo Nomenclatore devono essere riviste urgentemente per evitare il collasso delle strutture sanitarie private, fondamentali per il sistema sanitario integrato. La collaborazione tra pubblico e privato è cruciale per garantire ai cittadini l’accesso a cure tempestive e di qualità. È il momento di agire prima che il sistema crolli sotto il peso delle difficoltà economiche e burocratiche. Un impegno comune tra istituzioni e operatori sanitari può portare a soluzioni concrete e sostenibili per tutti i cittadini,” concludono Saccomanno e Onesti.