L’indicazione geografica per l’artigianato, un convegno su vantaggi e normativa. La Sardegna investe sui percorsi a supporto delle imprese
Domani, a Sa Manifattura di Cagliari, un incontro promosso da Sardegna Ricerche sull’artigianato:
dalle opportunità per i consorzi ai nuovi bandi, ma un focus sull’identità regionale
L’artigianato come vero custode del capitale culturale della Sardegna, con manufatti unici e originali profondamente legati al patrimonio storico-iconografico dell’Isola. Questo vogliono tutelare le indicazioni geografiche “no food”, certificati di garanzia a protezione dei saperi tradizionali, istituite dal regolamento UE 2023/2411 che prevede novità e incentivi per i consorzi a partire da dicembre 2025. Opportunità significative per le imprese sarde su cui si farà il punto domani, giovedì 20 marzo – dalle 15 in poi – all’ex Manifattura di Cagliari, grazie al convegno “La protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali” organizzato da Sardegna Ricerche. Un appuntamento importante, con il quale la Sardegna si propone di delineare un percorso a supporto agli artigiani, frutto della sinergia tra istituzioni.
Il convegno è suddiviso in una sessione tecnico-giuridica e da una sessione tecnico-istituzionale proprio per affrontare tutti gli aspetti delle IG “no food”: dagli strumenti messi in campo dalle istituzioni regionali e nazionali, ai chiarimenti sulla normativa. L’incontro sarà aperto da Gian Luigi Sotgia capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, da Carmen Atzori, direttrice generale di Sardegna Ricerche, da Stefano Lavra, presidente dell’ISRE e Angela Maria Porcu, direttrice generale Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, mentre la chiusura dei lavori sarà affidata a Franco Cuccureddu, assessore regionale al Turismo, artigianato e commercio. L’incontro si chiuderà con la proiezione del filmato “Corpo Erede” firmato da Lucio Aru e Franco Erre.
Le IG sono strumenti utili contro la contraffazione e rappresentano un’occasione per le imprese sarde poiché puntano a una protezione a livello dell’Unione Europea, direttamente applicabile ai prodotti artigianali e industriali. Inoltre faciliteranno anche la collaborazione tra pubblico e privato nelle produzioni che hanno valenza identitaria. L’artigianato e specifici settori industriali potranno quindi godere di una maggiore tutela sotto il profilo del know-how tradizionale e dell’iconografia, anche nel rispetto delle norme in materia di concorrenza e aiuti alle imprese.
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