“Proprio come un sistema ad orologeria” prosegue Moretti “mentre a Piazza del Popolo a Roma si concludevano le celebrazioni del 208° annuale del Corpo di Polizia Penitenziaria, dove le più alte autorità presenti, oltre al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica i quali con rispettivi messaggi di gratitudine, omaggiavano il ruolo fondamentale degli agenti nella tenuta della sicurezza e della legalità nelle carceri, il giornalista non mancava di offendere una delle più importanti Forze dell’Ordine impiegata nel delicato compito di sovraintendere l’esecuzione penale in carcere”.
Per il Presidente USPP “senza entrare nel merito del caso trattato, rispetto al quale non si dubita sul corretto operato del personale in servizio alla Dozza, si ritiene necessario un intervento del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha ben messo in evidenza il delicato lavoro svolto e la professionalità raggiunta dalla Polizia Penitenziaria nel corso dell’evento celebrativo di Piazza del Popolo, per richiamare gli organi di stampa a desistere dal riportare scorrettamente la denominazione qualificativa dei lavoratori appartenenti al Corpo, che non sono ne -secondini- ne -guardie carcerarie- ma -poliziotti- che assicurano l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale”.