In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, si è tenuta questa mattina alle ore 11.00 la tavola rotonda online “Disturbi visivi e autismo”, organizzata da I.E.R.F.O.P. Onlus con il contributo dell’Associazione A.P.R.I. del Piemonte e della Cattedra di Psicologia Clinica dell’Università di Cagliari.
Il convegno ha acceso i riflettori su una condizione complessa e ancora poco conosciuta: la comorbilità tra disturbi dello spettro autistico e disabilità visiva, identificata con l’acronimo ASVI (Autism Spectrum and Visual Impairment).
Durante l’incontro, Roberto Pili, presidente di IERFOP, ha evidenziato l’urgenza di affrontare il tema con strumenti nuovi e condivisi:
“In Italia si stimano circa 1.600 bambini con ASVI su 5.000 studenti con disabilità visiva. La diagnosi precoce è ancora difficile perché molti strumenti valutativi si basano su canali visivi non accessibili. Serve un sapere condiviso e validato: il progetto Vis a Vis va in questa direzione, per formare e costruire comunità competenti attorno ai bisogni reali.”
Simona Valinotti, educatrice tiflologa dell’Associazione APRI, ha condiviso l’esperienza dell’associazione e l’impegno nei casi di doppia diagnosi: “Questa condizione presenta sfide uniche nella comunicazione, nell’apprendimento e nell’adattamento quotidiano. Per questo abbiamo sviluppato programmi mirati per migliorare le competenze pratiche, favorire l’inserimento scolastico e aiutare le famiglie a costruire ambienti di vita più accessibili e accoglienti.”
Bachisio Zolo, presidente dell’Unione Ciechi d’Europa, ha puntato l’attenzione su un cambio di paradigma necessario: “I bambini ciechi o ipovedenti spesso vengono esclusi da una diagnosi accurata di autismo. Occorre sviluppare strumenti alternativi fondati sull’ascolto, sul tatto e sul linguaggio del corpo. Nessun bambino deve essere lasciato indietro.”
Linda Legname, vicepresidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), ha espresso l’impegno dell’Unione per il prosieguo del progetto: “L’UICI è pronta a lavorare attivamente alla seconda fase del progetto Vis a Vis, che punta alla realizzazione di un manuale operativo nazionale. È fondamentale creare una rete stabile e duratura per dare risposte concrete e strutturate alle famiglie e agli operatori.”
Lorenzo Pili, medico oftalmologo del San Raffaele di Milano, ha illustrato le principali patologie oculari su cui è necessario intervenire precocemente: “La diagnosi tempestiva di patologie visive come cataratta congenita, nistagmo e distrofie retiniche può fare la differenza. Una politica di prevenzione visiva mirata permette di intercettare in tempo alterazioni che, se non trattate, possono aggravare ulteriormente la condizione di bambini nello spettro autistico. È quindi essenziale creare protocolli diagnostici adattati anche a pazienti con difficoltà comportamentali o relazionali.”
In conclusione, Roberto Pili ha chiuso i lavori con un messaggio chiaro e programmatico: “Una prospettiva di cura integrata, in linea con la visione di IERFOP. In coerenza con la nostra mission, promuoviamo un modello di intervento globale, inclusivo e proattivo, in cui la prevenzione oftalmologica diventa parte integrante del progetto di vita delle persone nello spettro autistico.”
Ha poi dettagliato le azioni concrete da intraprendere:
Attivare screening visivi mirati sin dall’infanzia e nelle diverse tappe evolutive
Formare operatori sanitari, educatori e insegnanti sul riconoscimento precoce dei segnali visivi atipici
Utilizzare tecnologie accessibili e metodologie adattate per gli esami visivi nei soggetti con difficoltà relazionali o comportamentali
Integrare la presa in carico oftalmologica nei protocolli riabilitativi multidisciplinari, che affrontino congiuntamente la disabilità visiva e quella comunicativa/relazionale.
Sempre Roberto Pili ha sottolineato come l’allungamento della vita delle persone autistiche rappresenti una conquista importante, ma che ora impone una nuova responsabilità collettiva: “Per trasformare la durata della vita in qualità dell’esistenza, è essenziale prevenire e trattare precocemente le patologie visive. Serve una continuità di cura che accompagni le persone dall’infanzia all’età adulta. Per questo IERFOP ribadisce la necessità di strategie sistemiche, scientificamente fondate e umanamente centrate.”
Il progetto “Vis a Vis”, nato per unire le competenze della tiflologia con quelle dell’autismo, è già diventato un punto di riferimento attraverso la pubblicazione del volume “Disturbi visivi e autismo – Uno sguardo sulla complessità”.
L’obiettivo ora è passare dalla riflessione all’azione: costruire un manuale operativo che possa guidare formatori, educatori, medici e famiglie in un percorso condiviso di reale inclusione.