Per la terra, la vita, contro gli accordi di libero scambio e l’impunità. Il 23 aprile la settimana di lotta contadina ha fatto tappa a Casa Sankara a San Severo. Con una partecipata assemblea per i diritti di agricoltori, braccianti e cittadini, gli agricoltori di Altragricoltura e Liberiagricoltori, i braccianti di Casa Sankara,l’Associazione NOCAP e le altre presenti avviano il confronto e il lavoro per l’unità.
Tre erano i soggetti colpiti dalla crisi del modello agralimentare cui Altragricoltura e LiberiAgricoltori hanno voluto dedicare la settimana di impegno con cui hanno rilanciato l’appello internazionale di Via Campesina a mobilitarsi “Per la terra e la Vita, contro i trattati di libero scambio e la repressione nelle campagne”: gli agricoltori che in Italia arrivano fino al suicidio mentre vedono le loro famiglie impoverirsi per il crollo dei prezzi al campo, i braccianti che vivono il lavoro nei campi in condizioni crescenti di sfruttamento e di perdita di diritti, i cittadini che vedono leso il diritto fondamentale al cibo sia per l’insicurezza alimentare che per l’aumento dei prezzi del cibo sicuro e di qualità.
La settimana si era aperta il 17 aprile ad Acate nel mezzo di una crisi terribile per le aziende siciliane che vedono remunerata la stagione agraria con prezzi al campo capaci di coprire appena il 50% dei costi produttivi. Una crisi che la settimana prima aveva portato Giovanni Viola, giovane agricoltore di Vittoria di trentun anni, al suicidio.
La giornata del 23 aprile a Casa Sankara (San Severo – FG) è partita da quel suicidio per un confronto con i numerosi braccianti intervenuti in assemblea ed autorganizzati nell’Associazione Ghetto Out Casa Sankara e nella Cooperativa Africa Di Vittorio, gli agricoltori di Altragricoltura e LiberiAgricoltori e i rappresentanti delle numerose associazioni e organizzazioni sindacali interventute.
“Bisogna trovare i modi e gli obiettivi di un’alleanza che fa i conti con i nemici comuni e i nemici comuni sono in quanti gestiscono e promuovono il modello della crisi per garantirsi sul lavoro e sul furto di valore aggiunto prodotto dalle aziende l’accumulazione di grandi vantaggi fino a ieri insperati. Bisogna evitare che sul lavoro (quello dei braccianti e degli agricoltori) si scarichino le distorsioni di un modello italiano dove lavorare la terra è sempre più marginale mentre i guadagni si fanno con la speculazione finanziaria e commerciale sul cibo” hanno sottolineato tutti gli intervenuti in un confronto che ha messo in campo esperienze diverse a partire dalle introduzioni di Ivan Sagnet (Cavaliere della Repubblica al Merito, pres. Ass. NOCAP), di Angelo Candita (Presidente Regionale LiberiAgricoltori) e di Papa Latyr Faye (Pres. Ass. Ghetto Out Casa Sankara).
Ricco il dibattito che, dopo i saluti istituzionali per la Regione Puglia, ha visto intervenire Assunta la Donna (operatore legale specializzata in protezione internazionale); Mbaye Ndiaye (presid. cooperativa Africa di Vittorio); Lidia Corticelli ( vicepresid. associazione Sunu Terra), Cesare Sangalli (Gruppo 134 – Amnesty International Foggia); Mario Vaccarella (agronomo); Emma Barbaro (giornalista d’inchiesta Terre di frontiera); e il segretario provinciale della CGIL.
Gianni Fabbris ha sottolineato il valore dell’esperienza di autogestione della Comunità di Casa Sankara Ghetto out, dichiarandosi impegnato direttamente anche a nome della Confederazione LiberiAgricoltori e di Altragricoltura a costruire progetti, iniziative, proposte e lotte comuni ricordando che il luogo giusto per avviare il confronto sarà il 23 maggio 2018 a Roma nell’incontro alla Città dell’Altra Economia che Altragricoltira e LiberiAgricoltori hanno promosso per dare vita alla “Costituente per la Sovranità Alimentare e la Riforma dell’Agroalimentare” con l’obiettivo di mettere in campo una forte iniziativa unitaria per contrastare la crisi nelle aree rurali e garantire al Paese che il lavoro agricolo e la produzione del cibo tornino ad essere occasione di sviluppo e benessere.
“Diverse le esperienze che si sono confrontate e i percorsi ma forte è stata la risposta ad essere uniti contro la crisi che costringe all’impoverimento le famiglie degli agricoltori, i braccianti e indebolisce il diritto al cibo per tutti. Sono nate, così, proposte di collaborazioni e iniziative comuni che nelle prossime settimane non mancheranno di produrre effetti fra chi lavora la terra e chi ha le aziende agricole ma soprattutto dobbiamo guadare alla responsabilità dei consumatori che devono imparare il valore delle scelte etiche sul cibo. E’ un impegno su cui dobbiamo lavorare insieme per offrire ai cittadini le alternative alla speculazione commerciale e per produrre iniziative comuni e unitarie” ha sottolineato Yvan Sagnet nel suo intervento introduttivo, rivolgendosi direttamente ai tanti braccianti migranti presenti.
Grande il gesto di unità concreta prodotto alla fine della giornata. Insieme, Gianni Fabbris a nome di Altragricoltura e Liberi Agricoltori e Papa Latyr Faye Presidente dell’Associazione Ghetto Out Casa Sankara, hanno annunciato l’avvio di una campagna di solidarietà attiva nei confronti del bambino di due anni rimasto orfano per la morte di Giovanni Viola.
Nei prossimi giorni verranno annunciate le modalità operative di una raccolta fondi per sostenere il diritto al futuro del banbino figlio di Giovanni Viola ad opera dei Braccianti di Casa Sankara, di Altragricoltura, di Liberi Agricoltori e di quanti si sono uniti alle iniziative di questa settimana di mobilitazione in occasione della giornata mondiale di lotta contadina (AIAB Sicilia, Tavolo Verde Sicilia, Movimento Riscatto, Rete dei Municipi Rurali, Associazione NON CAP, Associazione CFonsumatori Utenti, Terre di Frontiera, Cooperativa Africa Di Vittorio)
Nella terra in cui i braccianti migranti e di colore devono spesso fare i conti con la difficoltà dell’integrazione, con la precarietà di una condizione che li costringe ad una vita di emarginazione, la giornata di ieri ha segnato, cosi, una forte unità e solidarietà fra agricoltori e braccianti nel richiedere dignità per chi lavora la terra e produce il cibo. A Sottolineare il valore di questo gesto le parole finali di Mbaye Ndiaye (presidente cooperativa Africa Di Vittorio): “Questo bambino ha perso un padre ma ne troverà tanti e noi qui siamo orgogliosi di essere tutti suoi padri”.
La setttimana di lotta contadina promossa da Altragricoltura e LiberiAgricoltori si conclude oggi 24 febbraio con il Forum sul diritto al cibo condotto on line su Radio Perlaterra.
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