Infezioni da Candida albicans e immunodepressione
Le infezioni sostenute dalla Candida albicans – un lievito che, in condizioni normali, soggiorna nelle mucose senza danneggiare l’ospite – sono molto comuni nei pazienti immunodepressi, ad esempio i malati di AIDS o quelli oncologici, sottoposti alla radioterapia per curare un tumore.
Il calo delle difese immunitarie conseguente all’AIDS o alla radioterapia, infatti, fa sì che la Candida diventi un microrganismo patogeno, in grado di colonizzare le mucose e dar luogo a infezioni (le cosiddette candidosi) a livello orale e genitale.
Quando ciò accade si prescrivono i farmaci antimicotici, nei confronti dei quali, tuttavia, il lievito può sviluppare resistenza. Ed è proprio a questo punto che entrano in gioco gli estratti di piante officinali, che – potenziando l’azione dei farmaci – limitano lo sviluppo dei ceppi resistenti.
A tal proposito, un gruppo di ricerca dell’Università di Sassari, ha scoperto un’essenza potenzialmente utile nelle micosi da Candida: quella di elicriso tirrenico. Approfondiamo la questione!
Essenza di elicriso tirrenico contro la candida: lo studio
L’elicriso tirrenico (nome comune dell’Helichrysium microphyllum subsp. tyrrhenicum) è una pianta cespugliosa che cresce solo in Sardegna, dove viene usata per la formulazione di cosmetici per la cura di pelle e mucose, grazie alle sue proprietà antiossidanti e lenitive.
Gli studiosi dell’ateneo sassarese, però, si sono chiesti se la sua essenza (come quella di altre sottospecie di elicriso) fosse capace di contrastare lo sviluppo dei microrganismi, tra cui la Candida.
Dopo aver prelevato le piante dal Sulcis-Iglesiente, dalla Penisola del Sinis e da Carloforte, quindi, hanno estratto le essenze e ne hanno studiato sia la composizione sia gli effetti antimicotici.
Ma cosa è emerso dalla ricerca?
Le analisi hanno evidenziato che le essenze del Sulcis-Iglesiente avevano una composizione quasi unica, in Italia riscontrata solo negli esemplari di H. italicum vicino a Foggia.
Esse, infatti, erano prive di neril acetato – un composto presente in tutte le specie di elicriso – mentre il γ-curcumene era il composto più abbondante (28%).
Da ciò deriverebbero gli effetti antimicotici di queste essenze, soprattutto quella estratta dagli esemplari prelevati a 4 km da Iglesias, che, nei test in provetta, ha inibito il lievito alla dose di 0,75 mg/mL e l’ha ucciso alla dose di 1 mg/mL.
I ricercatori, inoltre, hanno osservato che, in presenza del chitosano (una sostanza polimerica derivante dall’esoscheletro dei crostacei), l’essenza di elicriso tirrenico era attiva a dosi inferiori, sebbene per motivi poco chiari.
Potrebbero essere coinvolte le caratteristiche di questo polimero, come la sua capacità di aderire a cellule e tessuti, che prolungherebbe il contatto tra l’essenza e le cellule di Candida, dandole modo di agire più a lungo.
La solubilità del chitosano in acqua, inoltre, permetterebbe di sviluppare delle formulazioni prive di alcool e, perciò, adatte al trattamento delle pelli più sensibili.
Lo studio, dunque, pone le basi per approfondire le potenzialità di questi oli essenziali, in supporto ai farmaci nelle candidosi più ostinate. Staremo a vedere cosa ne verrà fuori!
Jessica Zanza