Si è conclusa da poco la conferenza stampa di Giuseppe Conte. Il Premier ha parlato del sostegno alle imprese e del rilancio dell’economia italiana citando vari segmenti lavorativi. Ancora una volta tra i settori citati per le difficoltà in cui si trovano ed ancora chiusi, Conte – come riporta l’agenzia di stampa AGIMEG – ha “dimenticato” il gioco legale. Una dimenticanza scandalosa, che a questo punto sa molto di un disegno politico di affossamento del settore del gioco legale, disegno ammesso dallo stesso Movimento 5 Stelle attraverso le parole del capo politico Vito Crimi che si è augurato la non riapertura delle sale gioco. Il Governo, che sta portando alla morte un settore che meriterebbe ben altro trattamento, che potrebbe avere sulla coscienza anche la morte delle persone, visto che da questa mattina due giovani ragazze stanno facendo lo sciopero della fame, sotto al Regione Lombardia. Lo sciopero della fame è stato fatto per manifestare il dissenso al trattamento subito dal settore (le due ragazze sono impiegate in altrettante sale Bingo) e per chiedere di poter tornare a lavorare. Sotto è possibile rivedere la diretta dell’intervento di Conte. es/AGIMEG https://www.agimeg.it/pp/riaperture-conferenza-stampa-conte-in-diretta-su-agimeg
Autore: Redazione
SANT’ANTIOCO – È di questi giorni la notizia che il Ministero delle Infrastrutture ha rigettato definitivamente il progetto del ponte alto che si intendeva realizzare a Sant’Antioco, in sostituzione dell’attuale. La notizia ha fatto registrare reazioni entusiastiche da più parti, in particolare dai sindaci del Sulcis e, a ragione, dal Comitato Porto Solky che si è fortemente impegnato per raggiungere questo importante risultato. Italia Nostra si è opposta sin dall’inizio a quel progetto inutile, costoso e impattante, si è costituita nella Conferenza di Servizi presentando osservazioni che illustravano l’inutilità e il danno paesaggistico e ambientale che l’opera avrebbe causato ed…
Mattarella scrive ai giovani studenti campani che ieri hanno dato vita all’Orchestra Sinfonica a distanza «Sapere tanti giovani coinvolti in una iniziativa per la Festa della Repubblica» ha scritto il Presidente Mattarella «è motivo, in questa fase dolorosa della nostra storia nazionale, di conforto e di speranza». L’iniziativa ha messo insieme cento giovani musicisti di undici scuole statali ad indirizzo musicale della Campania. Una platea scolastica di 15.000 studenti. Capofila del progetto, la Scuola Media Statale San Giovanni Bosco – Summa Villa di Somma Vesuviana. Hanno aderito: la Scuola Media “Marechiaro” di Napoli, la “Domenico Cimarosa” di Posillipo, la “Tommaso Anardi” di…
Grande successo per la prima puntata di Home Restaurant Hotel Experience. Oltre 200 mila visualizzazioni in meno di 24 ore, tra TV e Web, sia su Facebook che su YouTube. Si prevedono oltre 5 milioni di visualizzazioni. E’ iniziata, ieri 2 Giugno, la prima stagione di Home Restaurant Hotel Experience. Tante le novità tra fra cui la conduzione di Lorenzo Gagliano, Food Blogger e Advisor, che ci accompagnerà nel mondo del Social Eating di Home Restaurant Hotel. Il programma è un nuovo format televisivo HRH Experience. Ospiti importanti saranno invitati a raccontare le storie e i segreti del loro successo, come…
SANT’ANTIOCO – Durante la giornata odierna sono proseguite le attività di monitoraggio ambientale della motonave CDRY BLUE, incagliata sulla costa sud-ovest dell’isola di Sant’Antioco. I rilevamenti, effettuati dal personale preposto, sono state eseguite da terra, non rilevando la presenza di prodotti inquinanti.
OLBIA – Questa mattina, la Diocesi di Tempio Ampurias ha ricevuto dal Mater Olbia mille dispositivi di protezione individuale, tra mascherine chirurgiche e FFP2. La donazione è stata consegnata dal Direttore Generale dott.ssa Alessandra Falsetti e dal direttore sanitario dott. Pietro Grasso a S. E. Mons. Sebastiano Sanguinetti, che provvederà a distribuire ai poveri il materiale, attraverso la Caritas diocesana e in particolare le due cittadelle della Carità di Olbia e di Tempio. Il gesto vuole essere «un piccolo contributo del Mater Olbia per le esigenze dei più poveri attraverso la Caritas» ha dichiarato il direttore sanitario Grasso. Profonda gratitudine…
Il lungo ponte della festa della Repubblica è stato una prova cruciale e ben superata, per il ritorno alla socialità. Siamo felici per la ripartenza e per i locali che timidamente ricominciano a riempirsi. Siamo convinti che sia fondamentale ricordare che in tempi di Covid è opportuno seguire le regole, senza sceriffi, divieti, paletti e proibizioni, ma facendo leva sul nostro buon senso. Dopo il lungo e stressante lockdown tornare alla normalità non è semplice: perché dobbiamo convivere con un nemico invisibile e subdolo; perché settanta giorni di quarantena hanno messo a durissima prova l’economia e la sopravvivenza di ogni settore economico mondiale; perché la paura del domani e la mancanza di rapporti sociali hanno messo a dura prova tutti noi. Com’era prevedibile, con le riaperture, assistiamo a un esplodere di voglia di socialità, di uscire, di tornare alle vecchie abitudini, di bere una birra con gli amici, incontrare i nostri affetti. Siamo vivi, è passata, godiamocela. Questi sono i pensieri comprensibili, ma non possiamo affrontare la situazione con superficialità. Serve tanto ottimismo ma anche tanto realismo, perché il virus è in agguato e basta poco per farlo tornare all’attacco. Per questo è importantissimo seguire le regole di distanziamento fisico, utilizzare la mascherina nei luoghi affollati, lavare spesso le mani e seguire tutte le altre prescrizioni che ormai conosciamo bene. Non dobbiamo nemmeno pensare che le regole finiscano a una determinata ora o che in compagnia dei propri amici non valgano e non servano precauzioni. Da parte loro, i locali e gli esercizi pubblici hanno dei protocolli da seguire, devono applicarli e farli rispettare all’interno delle loro attività e aree di competenza. Al di fuori, la responsabilità è del singolo o, se minorenne, dei suoi genitori. Facciamo tutti parte di una comunità e per questo tutti siamo chiamati a essere attenti e responsabili nei nostri comportamenti, per il nostro bene e per quello dei nostri cari. Nessuno vuole mettere sceriffi o ronde, ne imporre orari o pali e paletti. Alghero la bella è per la vita, per la socialità e il divertimento e vuole tornare ad essere la porta d’oro dell’isola. Maurizio Papa, Vice Coordinatore Fratelli d’Italia Azione Alghero
Mascherine realizzate all’interno degli istituti di detenzione femminili pugliesi, da mettere a disposizione di dipendenti e clienti. L’idea è del gruppo alberghiero Swadeshi Club Hotels, che ha scelto “Made in Carcere” per un progetto che vuole unire l’aspetto della sicurezza post Covid-19 e il sociale. I vertici di Swadeshi hanno commissionato alla cooperativa sociale, attiva da oltre dieci anni sul territorio nazionale, la produzione di mascherine “Made in Carcere per Swadeshi”, che saranno prodotte da detenute delle case circondariali di Trani e Lecce. Avranno colori e fantasie differenti e il logo del gruppo. Le mascherine Made in Carcere hanno caratteristiche pregiate non solo perché tutelano l’ambiente e includono nel mondo del lavoro persone emarginate, ma anche perché si tratta di un prodotto innovativo, comodo e funzionale. Dotate di un filtro sostituibile con altissima efficienza filtrante di tipo II (oltre il 99 per cento), sono lavabili e riusabili. Alla riapertura delle strutture del gruppo Swadeshi, nelle prossime settimane, le mascherine saranno messe a disposizione di tutti – dipendenti, clienti, staff – adeguandosi così alle disposizioni di sicurezza stabilite dal governo. Rubina Peluso, amministratore delegato di Swadeshi, commenta: «Abbiamo pensato a Made in Carcere, per quest’iniziativa, perché volevamo dare un contributo anche sociale in vista della ripresa economica. La sicurezza per noi è al primo posto: oltre alle mascherine, stiamo rispettando e continueremo a rispettare tutti i Protocolli previsti, affinché i nostri ospiti possano vivere una vacanza in piena tranquillità. Mascherine, guanti, igienizzanti, plexiglass alla reception, sanificazione periodica: nulla sarà lasciato al caso». Swadeshi è una delle poche catene completamente italiane che operano sul territorio nazionale, presente in più regioni. Un gruppo alberghiero con nove strutture, quattro stelle in portfolio tra Sardegna, Trentino, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli. Con Made in Carcere, Swadeshi ha da tempo avviato una collaborazione: «Come benvenuto offriamo le Scappatelle, biscotti biologici e vegani prodotti negli Istituti Penitenziari Minorili di Nisida (Napoli) e Bari», spiega l’ad di Swadeshi Club Hotels. «Un biscotto che fa bene a chi lo gusta e chi lo produce. E la collaborazione riguarda anche i braccialetti passaparola “solidali”, messi in vetrina lo scorso anno nelle nostre boutique proprio per sostenere attraverso il lavoro l’abbattimento della recidiva nelle carceri tra i detenuti e le detenute, esortandoli a costruire consapevolezza e dignità. L’idea è dare una seconda chance a chi ha fatto un percorso sbagliato. Adesso continuiamo sulla strada della solidarietà con le mascherine». Luciana Delle Donne, fondatrice “Made in carcere”, spiega: «Il nostro è un modello di economia rigenerativa che tocca temi legati all’innovazione sociale ma anche all’innovazione di prodotto. Cerchiamo sempre di realizzare qualcosa oltre che bella, veramente utile, così come con la mascherina portafiltro lavabile e riusabile, abbatte l’inquinamento delle mascherine chirurgiche che si stanno utilizzando. La nostra Onlus vuol dimostrare che attraverso l’impegno di tutti si può cambiare lo stato delle cose. Noi che abitiamo in luoghi di degrado ed emarginazione. Le aziende che acquistando i nostri manufatti, consentendoci di sopravvivere. Il consumatore finale, che attraverso questa esperienza riflette sui cambiamenti sistemici della società. Dunque, grazie anche a Swadeshi riusciamo a vincere tutti, attraverso una contaminazione positiva nella comunità e nel prodotto».
Come si descrive Federica Cabras? Sognatrice, insicura e ambiziosa. Ma capace e determinata. Il suo ultimo libro “I segreti di una culla vuota” (edito da Officina Milena) ha una narrazione che, pagina dopo pagina, si sviluppa lentamente, quasi in sordina, per modificare decisamente passo nel momento clou del racconto, quello in cui i protagonisti iniziano a rimuovere le apparenze iniziali che Federica Cabras con sagacia e maestria, ha innalzato intorno alle loro figure e al loro vissuto. Il percorso del romanzo ha avviato un’evoluzione avvincente ed incalzante consegnando al lettore l’idea di viverlo con un pathos surreale, senza tregua e respiro in…
«Siamo appena alle porte della più grave crisi economica nella storia del nostro Paese» scrive Paolo Cuomo, membro esecutivo nazionale dell’Italia dei Valori, «ed il Governo sembra limitarsi ai Decreti Liquidità e Rilancio per affermare di aver portato a termine il suo compito istituzionale di aiuti, peraltro ben pochi e di breve durata, alle piccole imprese. Ciò non è assolutamente possibile. In particolare, non sono sufficienti per le piccole imprese il solo mese di aprile per calcolare il contributo a fondo perduto (peraltro ancora non erogato) o le prossime poche settimane per la concessione della cassa integrazione in deroga perché…