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In momento storico in cui va di moda la protesta, i volontari di Uniti per i Diritti Umani insieme al gruppo Interazione e la Consulta Giovani di Oristano, ha voluto riportare l’attenzione sul più efficace documento che attualmente la società abbia a disposizione per stabilire un vero e proprio ordine sociale avente come concetti centrali Pace, Tolleranza e Parità di Trattamento.

“Ci aspettavamo un’altra decisione del Giudice di Taranto dopo l’ok che era arrivato dalla Procura. Ma, al di là dell’atto giudiziario, la questione dirimente e gravissima è stata la strumentalizzazione di ArcelorMittal, che ha richiesto la cassa integrazione per un numero sproporzionato di lavoratori per la fermata dell’altoforno 2. Dall’incontro di ieri il Governo è risultato incapace e impreparato, sia rispetto alla richiesta di cassa integrazione dell’azienda, sia rispetto al piano industriale, presentando solo ipotesi e non portando nessuna novità rispetto a quanto uscito sui quotidiani nei giorni scorsi”.

“Dopo l’incontro di ieri al MiSE e il silenzio assordante da parte del Governo sulla fermata dell’altoforno 2 e sulle conseguenti denunce di esuberi strutturali di 3.500 lavoratori, da parte di ArcelorMittal, adesso arriva la dichiarazione del Presidente del Consiglio Conte che ci allarma ulteriormente. Siamo passati dall’impegno del Premier che confermava l’attuale piano industriale con zero esuberi, firmato un anno fa e che ha avuto il 93% del consenso dei lavoratori, a un nuovo progetto di cui non conosciamo i contenuti, se non generici, che non esclude esuberi ma solamente in un numero minore rispetto a quanto prospettato dall’azienda la scorsa settimana”.