Tutto il suo “ragionare” in difesa dei DPCM di questo Governo è solo un richiamarsi (cosa molto strana per un giurista liberale come lui, a dirla tutta, e non vorrei che fosse la sua idiosincrasia contro Renzi, ormai leggendaria) al rispetto formale della Costituzione da parte del Governo e si sintetizza, questa sua difesa argomentativa, nella frase – ripeto, per me molto, ma molto pericolosa –  e che riposto per intera: “In ogni caso – ha aggiunto – il Parlamento dispone in qualunque momento di strumenti per aprire dibattiti e confronti, per modificare ed, eventualmente, anche per togliere al Governo ogni potere e riprenderselo. Se vuole e può, lo faccia. Ma mi pare piuttosto che si preferisca litigare per mostrare di esistere e fare propaganda”.