Il Centro Studi Agricoli (CSA), oggi, si pone seri dubbi sul fatto che i 14 milioni – destinati al ritiro dal mercato delle eccedenze di pecorino romano, attraverso un bando pubblico – non possano essere impiegati. Si tratta di un meccanismo attivato spesso in questi ultimi anni, da parte del Governo e di alcune Regioni, per alleggerire le eccedenze delle produzioni di formaggi come grana, parmigiano reggiano e pecorino romano, per l’appunto.
In difesa del Made in Italy, dell’alta qualità e dei marchi DOP – e sempre in trincea sulla questione dazi, senza mai abbassare la guardia – c’era anche il Consorzio di tutela del pecorino romano, rappresentato dai vicepresidenti Gianni Maoddi e Leonardo Tilocca, all’evento #Istandwithitalianfood, organizzato in occasione della IV Settimana della cucina italiana nel mondo, nel prestigioso Institute of Culinary Education di New York.
Palitta: “Chiediamo un sistema europeo del latte ovino e una sanatoria per favorire l’accessoal credito delle aziende”.
L’Unione Europea promuove il Pecorino Romano DOP e, con un finanziamento di 840mila euro, sostiene il Consorzio nel suo percorso alla conquista del Giappone.
“Accogliamo positivamente il decreto attuativo della legge 44 del 2019, per il fondo nazionale latte ovino, ma allo stesso tempo ribadiamo la necessità di dare risalto, da parte di tutta la filiera, alla nuova stagione che si preannuncia positiva, visto una produzione di Pecorino Romano al di sotto di 270mila quintali (come non accadeva dal 2014, quando portò l’annata successiva alla remunerazione del latte a 1,10 euro al litro al pastore con punte di 1,40 euro/litro), la fine positiva della telenovela dei dazi americani, l’accordo UE-GB e le esportazioni che volano con un + 34% nei primi sei mesi del 2019”.
Buone notizie per il nostro export. L’intesa fra Unione Europea e Gran Bretagna, che scongiura una “hard Brexit” senza accordi col ritorno di dazi e barriere doganali, salva 7.600 quintali di pecorino romano per un valore di oltre 6milioni di euro.
Il Consorzio per la tutela del pecorino romano è impegnato in misura diretta, con i propri legali in USA, a tutela degli interessi commerciali della DOP, per scongiurare che il nostro sistema agroalimentare possa essere coinvolto definitivamente in questa disputa che ha altri attori protagonisti e che provocherebbe danni economici enormi.
Il Pecorino Romano è uno dei formaggi più imitati al mondo. Il formaggio trasformato – con circa il 60 per cento del latte prodotto in Sardegna, che determina il prezzo da pagare ai pastori – solo negli Stati Uniti è prodotto, con latte di vacca, per quasi le stesse quantità di quello autentico certificato DOP trasformato in Sardegna: 260.000 quintali contro i 92.000 quintali esportati (autentico).
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