Raccolta di informazioni di diversa origine, rielaborazione e incrocio dei dati (i cosiddetti “Big data”), condivisione delle conoscenze e identificazione delle azioni prioritarie per meglio contrastare tempestivamente le malattie animali in tutto il pianeta. Su queste parole d’ordine si sono articolati i lavori nella due giorni di convegno organizzato, tra ieri e oggi a Cagliari, dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) della Sardegna, dall’OIE (Office International des Epizooties, oggi denominata OIE-World: Organization for Animal Health) e dal ministero della Salute.

Per due giorni, dall’1 al 2 ottobre, Cagliari sarà la capitale mediterranea dove, i più accreditati studiosi di malattie animali, si riuniranno per fare il punto sulle evoluzioni e il diffondersi delle epidemie che, in questi ultimi anni, anche in seguito ai cambiamenti climatici e ambientali e al sempre più crescente scambio di merci fra paesi lontani, ha portato la sanità animale a scontrarsi con fenomeni nuovi e più aggressivi.