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{"id":244740,"date":"2018-04-27T12:07:23","date_gmt":"2018-04-27T10:07:23","guid":{"rendered":"https:\/\/sardegnareporter.it\/?p=244740"},"modified":"2018-04-27T12:07:23","modified_gmt":"2018-04-27T10:07:23","slug":"gdf-modena-operazione-game-over-sequestrati-beni-per-circa-15-milioni-di-euro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/2018\/04\/gdf-modena-operazione-game-over-sequestrati-beni-per-circa-15-milioni-di-euro\/244740\/","title":{"rendered":"GdF Modena. Operazione \u201cGame Over\u201d: sequestrati beni per circa 15 milioni di euro"},"content":{"rendered":"

E’ un imprenditore originario della provincia di Reggio Emilia l’evasore fiscale \u201csocialmente pericoloso\u201d<\/h2>\n

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I Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Modena hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale prevista dal c.d. \u201ccodice antimafia\u201d emessa dalla Sezione Penale del Tribunale di Reggio Emilia che, in accoglimento di analoga richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica a quella sede nella persona del sost. Procuratore dr.ssa Valentina SALVI, ha disposto il sequestro di beni immobili, mobili, mobili registrati e disponibilit\u00e0 finanziarie (intestati a anche terzi), per un valore di circa 15 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore originario della provincia di Reggio Emilia ma con interessi anche in questa provincia.<\/p>\n

Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle di Modena, svolte con la fattiva collaborazione e supporto del personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalit\u00e0 Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno evidenziato una reiterata propensione a delinquere del soggetto proposto, tale da fargli assumere la veste di c.d. \u201cgrande evasore\u201d, circostanza emersa e rilevata dai numerosi procedimenti penali accesi presso varie Procure della Repubblica.<\/p>\n

Tra questi, in particolare, si sottolineano quelli relativi all\u2019operazione \u201cPlafond\u201d coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena nella persona del sost. Procuratore Claudia NATALINI, nell\u2019ambito della quale era stata accertata una maxi frode all\u2019Iva basata sul rilascio di false dichiarazioni d\u2019intento che, tra le altre, coinvolgeva anche una societ\u00e0 di Carpi esercente l\u2019attivit\u00e0 di fabbricazione di computer e unit\u00e0 periferiche.<\/p>\n

Nell\u2019ambito dell\u2019operazione \u201cPlafond\u201d l\u2019attivit\u00e0 investigativa condotta dai militari della Guardia di Finanza aveva portato all\u2019esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei responsabili, tra i quali il promotore del sodalizio criminale odierno prevenuto colpito dalla misura di prevenzione, ed il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro e alla scoperta, durante le perquisizioni effettuate, di un vero e proprio bunker utilizzato per nascondere la documentazione ritenuta pi\u00f9 \u201cscottante\u201d e per depositare le somme provenienti dalle attivit\u00e0 illecite svolte dall\u2019organizzazione criminale.<\/p>\n

In particolare venne ritrovata, nascosta dietro una libreria a muro che scorreva su binari tramite un motorino elettrico, una stanza occulta al cui interno furono rinvenuti e sequestrati 104.988,56 euro in contanti (suddivisi in mazzette da 50 e 100 euro), numerosi timbri riconducibili alle decine di societ\u00e0 coinvolte nel meccanismo fraudolento che venivano utilizzati per la compilazione delle fatture false, nonch\u00e9 documentazione ritenuta di notevole interesse tra cui gli organigrammi delle societ\u00e0 riconducibili all\u2019organizzazione, dei soggetti coinvolti e del ruolo di ciascuno di essi.<\/p>\n

Gli approfonditi accertamenti patrimoniali svolti nell\u2019ambito dell\u2019odierna operazione denominata \u201cGame over\u201d hanno evidenziato una palese sproporzione tra i redditi dichiarati negli anni e la consistenza patrimoniale ricostruita, quest\u2019ultima rappresentata, tra l\u2019altro, da beni immobili ubicati nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Lucca, e Sondrio intestati a svariate societ\u00e0 (mero schermo) e persone fisiche (prestanomi) tutti riconducibili al proposto che, pertanto, tramite l\u2019intestazione fittizia ha potuto liberamente godere di un ingente patrimonio.<\/p>\n

La rilevata sproporzione tra i redditi dichiarati al fisco e l\u2019elevato tenore di vita, unita, come detto, alla ricostruita pericolosit\u00e0 sociale del proposto emergente dai gravi e reiterati illeciti economico-finanziari (fiscali, societari e fallimentari) realizzati in modo \u201cprofessionale\u201c, ha permesso di aggredire un patrimonio illecitamente accumulato nel tempo costituito da polizze assicurative, conti correnti, autovetture, beni mobili ed immobili, tra i quali una villa di pregio con parco sita in una rinomata localit\u00e0 balneare toscana del valore di oltre due milioni di euro ed un residence immobiliare nella provincia reggiana di circa due milioni di euro, per un valore complessivo prossimo ai 15 milioni di euro, consentendo di colpire \u201cal cuore dei propri interessi\u201d chi \u00e8 abituato a vivere nell\u2019illegalit\u00e0 e di illegalit\u00e0 nonch\u00e9 di restituire alla collettivit\u00e0 i beni accumulati.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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