Floressence nel suo nome porta le radici dell\u2019idee che lo hanno ispirato: Firenze, la citt\u00e0 in cui \u00e8 stato immaginato, il Rinascimento, con lo spirito creativo de la Renaissance, e la florealit\u00e0 delle botaniche usate per la sua creazione.
\nFloressence \u00e8 il primo gin che nasce ispirandosi alla formulazione di un profumo, quello della Regina Caterina De\u2019 Medici, che da Firenze inebri\u00f2 con le sue fragranze anche la Corte di Francia.
\nUn gin dal profumo riconoscibile e indimenticabile, con note di bergamotto, gelsomino, lavanda, neroli d\u2019arancia e bacche di ginepro.
\nFloressence \u00e8 un gin secco non classico, capace di rendere omaggio a un percorso sensoriale unico, rispettando perfettamente il DNA della categoria. Fra gli spirits, il gin \u00e8 senza dubbio il pi\u00f9 adatto a replicare e far rivivere il bouquet del blend in grado di rendere onore alla “purezza” del distillato.
\nIl creatore della formula di Floressence \u00e8 Oscar Quagliarini. Firma nel mondo degli spirits e conosciuto come Bartender Profumiere, Oscar \u00e8 considerato uno dei migliori barman d\u2019Europa e nella lista dei Top World Bartender. Amante dei grandi classici e delle nuove tendenze del bere miscelato, appassionato di aromi e botaniche \u00e8 stato il primo a creare un bar dedicato alla ricerca degli aromi da degustare.
\nOscar Quagliarini ha saputo cogliere la sfida di trasformare un profumo in gin, realizzando la ricetta esclusiva di Floressence: un gin secco, armonioso ed equilibrato, con un particolarissimo sentore floreale. Poche ma preziose botaniche, capaci di far emergere uno spirit intenso, complesso nella sua semplicit\u00e0 e nell’equilibrio delle parti.
\nOttimo da degustare da solo \u2013 per un viaggio sensoriale \u2013 ma perfetto anche in mixologia, perch\u00e9 capace di aggiungere spessore e carattere a un Negroni o a un Gin Tonic.
\nFloressence \u00e8 la proposta per chi ama sperimentare nuove armonie nel gin, per gli intenditori, per chi ama i gin secchi e profumati e vuole superare i confini della propria comfort zone per provare qualcosa di intrinsecamente innovativo.
\nFloressence \u00e8 dedicato a una grande figura storica femminile: Caterina De\u2019 Medici, amata e odiata allo stesso tempo, la donna che ha portato in Francia la cucina, il galateo, l’uso della forchetta, il balletto ma anche l\u2019arte e la tradizione della profumeria.\u00a0Regina Bianca dalla raffinata eccentricit\u00e0, e allo stesso tempo Regina Nera, per la sua capacit\u00e0 \u2013 insieme al suo fidato profumiere Renato Bianco, poi Ren\u00e9 le Florentin per i parigini \u2013 di creare veleni partendo dalle essenze e tessere trame politiche molto astute.
\nAl collo di Caterina, gi\u00e0 dal suo arrivo in Francia, un pomander. Una sfera d\u2019oro che portava al collo contenente profumate essenze \u2013 capace di salvarla dal cattivo odore \u2013 e adesso simbolo e sigillo di Floressence. Un simbolo iconico diventato prima marchio e poi stemma del tappo della bottiglia, da conservare e collezionare: si dice che porti fortuna.<\/p>\n
Floressence \u2013 il gin ostinato, caparbio e irriverente \u2013 viene presentato in anteprima assoluta al Taste 2022, dal 26 al 28 marzo (Fortezza da Basso – Padiglione\u00a0Spadolini, Stand E22)\u00a0e sar\u00e0 in distribuzione a partire dal 1\u00b0 giugno 2022.<\/p>\n
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Nasce Floressence – Il Tuscan Dry Gin immaginato a Firenze e ispirato a Caterina d\u00e8 Medici Marzo 2022 \u2013 \u00c8 nato\u00a0Floressence, il dry gin immaginato a Firenze\u00a0e ispirato a Caterina De\u2019 Medici e al suo profumo. Floressence nel suo nome porta le radici dell\u2019idee che lo hanno ispirato: Firenze, la citt\u00e0 in cui \u00e8 stato<\/p>\n","protected":false},"author":2704,"featured_media":437707,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[27653,110899,32722],"tags":[7919,136943,543,128975],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/437705"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2704"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=437705"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/437705\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/437707"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=437705"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=437705"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=437705"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}