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{"id":541012,"date":"2023-06-22T16:49:24","date_gmt":"2023-06-22T14:49:24","guid":{"rendered":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/?p=541012"},"modified":"2023-06-22T16:49:24","modified_gmt":"2023-06-22T14:49:24","slug":"the-last-lamentation-di-valentina-medda-primo-studio-aperto-al-pubblico-martedi-27-giugno-al-faro-di-santelia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.sardegnareporter.it\/2023\/06\/the-last-lamentation-di-valentina-medda-primo-studio-aperto-al-pubblico-martedi-27-giugno-al-faro-di-santelia\/541012\/","title":{"rendered":"“The last lamentation” di Valentina Medda: primo studio aperto al pubblico marted\u00ec 27 giugno al faro di Sant’Elia\u00a0"},"content":{"rendered":"
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“The last lamentation” di Valentina Medda_primo studio aperto al pubblico marted\u00ec 27 giugno al faro di Sant’Elia\u00a0<\/strong><\/p>\n

Al Faro di Sant’Elia a Cagliari<\/em><\/p>\n

va in scena il primo studio performativo del progetto\u00a0<\/em><\/p>\n

The Last Lamentation\u00a0di Valentina Medda<\/em><\/p>\n

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Marted\u00ec 27 giugno alle 20<\/em>
\nsguardo puntato verso il mare per assistere a una rivisitazione contemporanea<\/em>
\ndel lamento funebre, qui dedicato al Mediterraneo,\u00a0<\/em>
\nuna performance dall’alto impatto emotivo<\/em><\/div>\n

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“The last lamentation” di Valentina Medda: primo studio aperto al pubblico marted\u00ec 27 giugno al faro di Sant’Elia\u00a0<\/strong><\/h2>\n
Marted\u00ec 27 giugno<\/strong>,\u00a0<\/strong>alle ore\u00a020.00<\/strong>,\u00a0<\/strong>presso il\u00a0Faro di Sant’Elia<\/strong> (Cagliari),\u00a0 –<\/div>\n
<\/div>\n
uno dei luoghi pi\u00f9 belli ed emblematici della citt\u00e0, alla luce suggestiva del tramonto e di fronte all’immensit\u00e0 del mare, –<\/div>\n
<\/div>\n
si svolge il primo studio performativo aperto al pubblico di The Last Lamentation (Studio1 appunto);<\/em><\/strong>\u00a0il progetto dell’artista\u00a0Valentina Medda\u00a0<\/strong>realizzato grazie al sostegno di Italian Council (XI edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creativit\u00e0 Contemporanea del Ministero della Cultura.<\/div>\n
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Questo primo studio performativo sar\u00e0 presentato all’interno della programmazione di Respiro, festival nomade di arti performative e pratiche sensibili; in collaborazione con ZEIT e nell’ambito della coproduzione della rete europea larga scala Stronger Peripheries, di cui i produttori sono Sardegna Teatro, Bunker (Lubljana) e L’Arboreto.<\/p>\n

L’evento vede il coinvolgimento di 13 performers non professioniste, vestite a lutto e di spalle al pubblico, impegnate in un lento rituale vocalistico di grande forza ipnotica: “una sorta di preghiera preverbale<\/em>“, afferma Medda, “la scomposizione e destrutturazione di un pianto i cui suoni si stratificano<\/em>“, modulato dalle musiche composte da\u00a0Claudia Ciceroni<\/strong>\u00a0con\u00a0Alessandro Olla<\/strong>, qui in un intervento live in collaborazione con l’Universitat Polit\u00e8cnica de Val\u00e8ncia.<\/p>\n

\u00a0<\/strong><\/p>\n

La performance<\/strong><\/h3>\n

Attraverso questa performance l’artista indaga la tradizione del pianto rituale funebre nel Mediterraneo collocandola al centro della sua riflessione artistica.\u00a0<\/strong>The Last Lamentation<\/em>\u00a0\u00e8 una rivisitazione in chiave contemporanea di questa antica tradizione, una pratica ancora in uso in alcuni paesi del Mediterraneo, che si richiama con grande forza al presente, alle questioni pi\u00f9 urgenti dell’attualit\u00e0, come quella della tragedia dei migranti e al ruolo della donna nella societ\u00e0. “Fin dall’inizio del progetto \u00e8 stato per noi importante includere delle voci migranti<\/em>“, dichiara l’artista, a sottolineare la profonda valenza politica di questo lavoro, eccezionalmente fruibile in un luogo altrettanto simbolico, come il Faro Sant’Elia, di fatto inserito in una base militare, con l’imponente radar che incombe sul paesaggio.<\/p>\n

\u00a0<\/strong><\/p>\n

Il progetto<\/strong><\/h4>\n

Il progetto giunge a questa prima rappresentazione dopo una lunga fase di ricerca. Nei mesi scorsi, insieme alla curatrice\u00a0Maria Paola Zedda<\/strong>, l’artista ha cercato alcune donne come performers attraverso una call pubblica rivolta a chiunque senza limiti di et\u00e0 n\u00e9 di provenienza.<\/p>\n

A partire da un workshop, –<\/p>\n

nel corso del quale \u00e8 possibile costruire, in collaborazione con la vocal trainer e compositrice Claudia Ciceroni, una partitura fisica e vocalica, –<\/p>\n

\u00e8 stato coinvolto Filippo Grandulli,<\/strong>\u00a0stilista dalla visibilit\u00e0 internazionale, per disegnare i vestiti delle donne da affidare alla cooperativa\u00a0La Matrioska<\/strong>\u00a0impegnata nella formazione sartoriale per donne migranti. La prossima tappa del progetto sar\u00e0 la presentazione in autunno del video della performance al\u00a0MAMbo \u2013 Museo d’Arte Moderna di Bologna;<\/strong>\u00a0che acquisir\u00e0 il lavoro nelle proprie collezioni.<\/p>\n

Il progetto \u00e8 realizzato da un partenariato internazionale che lega:<\/strong><\/div>\n

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ZEIT\u00a0<\/strong>(capofila),\u00a0Museo MAN di Nuoro, Teatro di Sardegna<\/strong>,\u00a0Arts Centre 404 \/ VierNulVier\u00a0<\/strong>(Ghent, BE),\u00a0Flux Factory\u00a0<\/strong>(NYC); in collaborazione con la\u00a0Fondazione Sardegna Film Commission<\/strong>, e sostenuta da\u00a0ARS – Arte Condivisa in Sardegna\u00a0<\/strong>per la\u00a0Fondazione di Sardegna<\/strong><\/div>\n
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Biografia<\/strong><\/h4>\n

Valentina Medda \u00e8 un’artista interdisciplinare sarda che vive a Bologna. La sua pratica artistica si snoda tra immagine, performance e interventi site-specific; indagando la relazione tra pubblico e privato, corpo e architettura, citt\u00e0 e appartenenza sociale. Il suo lavoro \u00e8 esposto e gira in contesti artistici e performativi nazionali e internazionali da Bologna, Milano, Cagliari a Parigi, New York, Beirut, Bruxelles e Amsterdam.<\/p>\n

\u00c8 stata artista in residenza presso VOORUIT di Gent, BAR di Beirut, Cit\u00e9 des Arts, Parigi, Flux Factory, NY, Les bains connective, Bruxelles, MaisonVentidue, Bologna. Nel 2019 \u00e8 stata invitata al Grand Tour d’Italie, progetto di networking internazionale della Direzione Generale Contemporanea del Ministero della Cultura. Ha ricevuto, tra gli altri, il Fondo Cimetta per la mobilit\u00e0 artistica, Movin up della Regione Emilia Romagna, IAP Mentorship della NYFA – New York Foundation for Arts e Tina Art PRIZE. Il suo progetto\u00a0Cities by Night Across Borders<\/em>, \u00e8 selezionato tra i 19 vincitori del programma europeo “Perform Europe”.<\/div>\n

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