La saggezza di Confucio nell\u2019Italia 2023 di Paolo Battaglia La Terra Borgese<\/em><\/strong><\/p>\n Chiedere agli UOMINI di trattare tutti come componenti della propria famiglia<\/em><\/p>\n <\/p>\n Se ci comparisse oggi davanti in carne ed ossa – narici dilatate, occhi a mandorla, e una grossa protuberanza sul cocuzzolo – noi lo giudicheremmo alquanto buffo. Barba e baffi gli pendevano in tre lunghe code e vestiva una specie di kimono giapponese. Ma era alto e robusto, musicista di talento, e, quanto all’intelligenza, un vero genio. Anche se la sua saggezza profonda e sottile non \u00e8 molto apprezzata in Occidente, pure la sua figura giganteggia solitaria nella storia come quella di un uomo che da solo ha foggiato la mente e il costume di un popolo.<\/p>\n Confucio visse in Cina oltre 500 anni prima della nascita di Cristo. Fu uno dei pi\u00f9 sublimi maestri dell’arte del vivere, e pi\u00f9 semplicemente maestro nel senso pi\u00f9 vero della parola. Non era un santo n\u00e9 un profeta, non disponeva di nessuna chiave magica per i segreti dell’universo. Anche se spesso la sua dottrina viene identificata con la religione della Cina, s’interessava ben poco di religione e di vita eterna. Tuttavia predicava con fervore la bont\u00e0. Egli \u00e8 inventore di quella regola aurea che \u00e8 una delle gemme pi\u00f9 pure dei Vangeli: \u00abNon fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a te\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Confucio \u00e8 talvolta cosi vicino al Vangelo cristiano, che un intero libro \u00e8 stato scritto sulle analogie e i contrasti tra le due dottrine<\/p>\n Il dogma cristiano \u00abNon giudicare e non sarai giudicato\u00bb si ritrova, per esempio, nell’ammonimento di Confucio che ci esorta, quando giudichiamo gli altri, a prendere come misura \u00abil nostro io pi\u00f9 intimo\u00bb. Non potremmo aver commesso anche noi per caso lo stesso peccato? \u00a0Ma \u00e8 in contrasto con la dottrina cristiana la risposta che dette a chi gli chiedeva la sua opinione sul concetto di rendere bene per male. \u00abCon che cosa, allora, ricompenserete il bene? Compensate l’offesa con la giustizia, il bene con il bene\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Gi\u00e0 nell’infanzia, Confucio aveva una vera passione per riti e cerimonie di ogni genere. Amava anche la musica e impar\u00f2 a cantare e a suonare il liuto e la cetra. Nell’et\u00e0 matura si rec\u00f2 alla capitale, dalla piccola provincia di Lu <\/strong>in cui era nato, per studiare \u00able regole della musica e del decoro\u00bb e acquisire una perfetta padronanza di tutte le forme dell\u2019etichetta sociale.<\/p>\n Fattosi adulto, Confucio si guadagn\u00f2 da vivere aprendo una scuola. Non c’era un prezzo fisso per le lezioni, e se un ragazzo era povero ma intelligente non pagava nulla. I suoi insegnamenti ci sono stati tramandati sotto forma di una vasta raccolta di detti disparati e spunti di conversazione che i suoi allievi andavano annotando. Sfortunatamente questo materiale non \u00e8 integrato da una narrazione della sua vita e perci\u00f2 riesce di lettura non molto facile. Confucio diffidava dell’eloquenza. \u00abQuanto alla lingua\u00bb diceva \u00absi richiede soltanto che dica ci\u00f2 che si vuole esprimere\u00bb: un risultato che egli otteneva con uno stile semplice e piano, come in queste sue massime.<\/p>\n Do<\/em>vun<\/em>q<\/em>ue <\/em>and<\/em>i<\/em>ate<\/em>, <\/em>andat<\/em>e<\/em>c<\/em>i c<\/em>o<\/em>n <\/em>t<\/em>u<\/em>tto il c<\/em>u<\/em>o<\/em>r<\/em>e<\/em>.<\/em><\/p>\n Il <\/em>pe<\/em>gg<\/em>i<\/em>o<\/em>r <\/em>d<\/em>i<\/em>fetto co<\/em>nsis<\/em>t<\/em>e <\/em>n<\/em>e<\/em>ll<\/em>‘<\/em>a<\/em>ve<\/em>re <\/em>d<\/em>ei <\/em>d<\/em>i<\/em>f<\/em>e<\/em>t<\/em>ti e <\/em>n<\/em>o<\/em>n c<\/em>e<\/em>r<\/em>c<\/em>a<\/em>r<\/em>e d<\/em>i <\/em>c<\/em>o<\/em>rre<\/em>gg<\/em>er<\/em>l<\/em>i<\/em>.<\/em><\/p>\n N<\/em>o<\/em>n <\/em>cr<\/em>e<\/em>d<\/em>e<\/em>t<\/em>evi <\/em>cos<\/em>i <\/em>g<\/em>r<\/em>a<\/em>ndi<\/em>, <\/em>c<\/em>h<\/em>e <\/em>gl<\/em>i <\/em>alt<\/em>r<\/em>i <\/em>vi se<\/em>m<\/em>b<\/em>ri<\/em>n<\/em>o <\/em>p<\/em>i<\/em>cc<\/em>ol<\/em>i<\/em>.<\/em><\/p>\n <\/p>\n Aveva una mentalit\u00e0 scientifica; quando insisteva sull’importanza dell’elasticit\u00e0 mentale, sulla necessit\u00e0 di sostituire l’esame dei fatti all’affermazione dogmatica, di sospendere il giudizio fino alla prova acquisita, era di oltre 2000 anni in anticipo sul proprio tempo. Fu lui ad enunciare per primo quella che potrebbe dirsi la regola aurea della scienza: \u00abQuando non sapete una cosa, il riconoscere che non sapete, \u00e8 sapere\u00bb. Cosi liberava il campo dai pericolosi travisamenti delle superstizioni e delle illusioni. Per lo stesso motivo attribuiva la massima importanza alla sincerit\u00e0, non soltanto nel parlare, ma anche nel meditare. Non dobbiamo ingannare noi stessi nel nostro intimo, se vogliamo percorrere quello che lui chiamava \u00abil sentiero della verit\u00e0\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n Tuttavia il sentiero che indicava non era dritto e angusto, n\u00e9 oltremodo difficile. \u00abIl sentiero della verit\u00e0\u00bb egli diceva \u00ab\u00e8 simile a un’ampia strada. Non \u00e8 difficile a trovarsi: il male \u00e8 che gli uomini non vogliono cercarlo\u00bb. Ci\u00f2 non significa affatto che Confucio consigliasse l’indolenza o l’intemperanza.<\/p>\n Era un maestro esigente, rigido: al confronto delle qualit\u00e0 che egli pretendeva dai suoi allievi le nostre quattro virt\u00f9 cardinali sembrano un corso per scolaretti delle elementari. I suoi allievi dovevano essere \u00abdi percezione rapida, di giudizio sicuro, d’intelligenza lungimirante, di vasto sapere, atti al comando, magnanimi, capaci di clemenza\u00bb.<\/p>\n Dovevano inoltre acquistare \u00absolennit\u00e0\u00bb, \u00abzelo\u00bb, \u00abfedelt\u00e0\u00bb, \u00abbont\u00e0\u00bb e una \u00absollecita cura dei propri affari\u00bb. Dalle sue massime mi pare di capire che alla base della sua dottrina ci sia il concetto fondamentale che tutti gli uomini dovrebbero essere in uno stato continuo di crescita. In noi tutti, secondo Confucio, esiste una spinta verso l’alto, un impulso a superare, se non gli altri uomini, almeno noi stessi, quali eravamo ieri e quali siamo oggi.<\/p>\n <\/p>\n Come Platone 200 anni dopo, anche Confucio tracci\u00f2 le linee di una repubblica ideale, ma la sua era ben diversa da quella severamente irreggimentata dal filosofo greco, perch\u00e9 nasceva da una nostalgica aspirazione ad una societ\u00e0 operante al modo di una famiglia retta dall’amore.<\/p>\n Era un concetto ancora pi\u00f9 utopistico in Cina che altrove, perch\u00e9 laggi\u00f9 i legami familiari erano molto pi\u00f9 forti e sentiti che altrove: chiedere ai Cinesi di trattare tutti come componenti della propria famiglia era chiedere molto. Confucio lo sapeva, ma voleva per lo meno vedere il mondo avviarsi verso quell’ideale.<\/p>\n E il solo modo di cominciare, a parer suo, era quello di chiamare al potere uomini buoni e saggi. Anche in ci\u00f2 simile a Platone, Confucio si adoper\u00f2 sempre, in tutta la vita, per ottenere la nomina a un’alta carica da uno dei principi feudali. Molti dei suoi migliori allievi ottennero nomine del genere, ma, quanto a lui, pare che non sia mai andato molto al di l\u00e0 della posizione di insigne maestro, adatto a formare uomini di governo.<\/p>\n <\/p>\n Sebbene Confucio trascorresse anni vagabondando per la Cina con un gruppetto di discepoli, in cerca di un potente disposto a offrirgli l\u2019opportunit\u00e0 di rifare il mondo, certi tratti del suo carattere precludevano la via alle sue ambizioni. Pare che fosse troppo sincero per riuscire in politica. A un sovrano collerico, che gli chiedeva una guida nell’arte del governo, disse: \u00abImpara prima a governare te stesso\u00bb. Inoltre, Confucio non era un convinto assertore dell’aristocrazia ereditaria. \u00abGli uomini sono pressappoco uguali per natura\u00bb diceva. E sebbene a quei tempi non si parlasse ancora di democrazia, Confucio sosteneva, forse per la prima volta nella storia, che il vero scopo del governare non \u00e8 solo il benessere materiale del popolo, ma anche la sua felicit\u00e0.<\/p>\n Fin\u00ec con il tornarsene alla sua citt\u00e0 natale, vecchio e stanco, indomito nello spirito, ma convinto di essere un fallito. Dopo pochi anni tranquilli, tutti dedicati all’insegnamento, mor\u00ec sempre in quella convinzione. I suoi discepoli lo piansero come un padre. E poich\u00e9 allora l’uso era che i figli trascorressero tre anni a piangere un padre defunto, ebbero molto tempo a loro disposizione. Lo usarono a ricordarsi l’un l’altro tutte le cose essenziali dell’insegnamento di Confucio e a metterle per iscritto. La trascrizione dei loro ricordi divenne la bibbia del popolo cinese. Pi\u00f9 che una bibbia, divennero il suo galateo, il suo codice, la dottrina politica cui s’ispirarono i suoi migliori governanti.<\/p>\n <\/p>\n Quando nel III secolo a.C. alcuni despoti brutali bandirono il Confucianesimo, bruciandone i libri e condannando a morte i suoi aderenti, la filosofia di Confucio si diffuse al pari di un fuoco nascosto, cosi come il Cristianesimo doveva diffondersi sotto le persecuzioni. E, come per il Cristianesimo, venne un imperatore pi\u00f9 illuminato, che adott\u00f2 il Confucianesimo come sua dottrina e gli confer\u00ec il crisma della legalit\u00e0.<\/p>\n Libri su libri sono stati scritti sugli insegnamenti di Confucio che, se un uomo cominciasse a leggerli in giovent\u00f9 e perseverasse costantemente in quella lettura per tutta la vita, non ne vedrebbe mai la fine. Tuttavia la pura, elevata, moderata e semplice arte del vivere come l’insegnava lo stesso Confucio, non ha mai cessato di splendere.<\/p>\n Cos\u00ec risplender\u00e0 in eterno, nonostante tutti i teorici del comunismo che si sforzano di sostituirvi la loro religione di una tirannia di Stato (a occidente il nazismo) e la loro dottrina che \u00e8 il fine che giustifica i mezzi, anche i pi\u00f9 sanguinosi e malvagi.<\/p>\n <\/p>\nLa saggezza di Confucio nell\u2019Italia 2023 di Paolo Battaglia La Terra Borgese<\/em><\/strong><\/h2>\n
Il Vangelo Cristiano<\/strong><\/h3>\n
Lo studio delle regole della musica e del decoro<\/strong><\/h4>\n
Una mentalit\u00e0 scientifica<\/strong><\/h4>\n
Il “sentiero della verit\u00e0”<\/strong><\/h4>\n
Le linee di una Repubblica ideale<\/strong><\/h4>\n
\u00abGli uomini sono pressappoco uguali per natura\u00bb<\/strong><\/h4>\n
Il Confucianesimo come dottrina<\/strong><\/h4>\n